Un accompagnamento alla pensione per le donne già a partire dai 61 anni. Ma anche la possibilità di usare la previdenza integrativa per permettere ai più giovani di uscire dal mondo del lavoro già a 64 anni.
In questa manovra c'è spazio solo per le priorità, è il mantra dell'esecutivo. Con il Ministero dell'Economia che guida la linea della cautela di fronte ad un quadro tutt'altro che roseo. La politica monetaria restrittiva della Bce è riuscita solo a rallentare la crescita, osserva il titolare del Mef Giancarlo Giorgetti. E per un paese indebitato come l'Italia il rialzo dei tassi significa avere a disposizione "14-15 miliardi in meno". Con questo dovrà fare i conti la manovra. Su cui è destinato ad incidere anche il negoziato sul nuovo Patto di Stabilità, con l'Italia in pressing perché siano esclusi gli investimenti. Sulla riforma però Giorgetti sfodera ottimismo: l'accordo "si raggiungerà - dice -, se non a ottobre dopo Natale". Quello che è certo è che la prossima legge di bilancio prorogherà il taglio del cuneo. Dipenderà invece dalle risorse a disposizione se si riuscirà ad abbinarlo ad una prima riforma dell'Irpef (con l'accorpamento dei primi due scaglioni con un'unica aliquota al 23%), per evitare che i benefici del taglio contributivo finiscano poi per essere mangiati dalle tasse. Un altro dei capisaldi sarà sicuramente la natalità, un tema particolarmente caro all'esecutivo, che ha già sul tavolo una serie di ipotesi dagli aiuti per le famiglie con almeno 3 figli ai bonus per il secondo figlio, agli sgravi per le mamme che lavorano. Un cantiere questo ancora in pieno fermento. Come dimostra l'incontro in serata tra l'esecutivo e il network "Ditelo sui tetti", che riunisce circa cento associazioni di area cattolica. "Un incontro che conferma l'attenzione dell'esecutivo per le sensibilità sociali", spiega il sottosegretario Alfredo Mantovano: la legge di bilancio, promette, ne "terrà conto nel massimo possibile". Ma il governo promette anche qualcosa agli imprenditori. "Nella prossima manovra economica faremo una riforma del fondo di garanzia", annuncia il ministro delle Imprese Adolfo Urso. Al di là della manovra, a tenere impegnato l'esecutivo è anche il nodo della tassa sugli extraprofitti delle banche: dopo i paletti presentati da FI con emendamenti al decreto asset, si attende di capire la mossa del governo. Che intanto ha riscritto la norma sul caro-voli, eliminando il tetto ai prezzi e affidando poteri all'Antitrust. Il governo torna indietro, accusano le opposizioni. Ma Urso assicura: "L'obiettivo rimane lo stesso".
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