Dimostrare che l'Italia è solida e credibile. E' questo l'obiettivo che più di tutti in questi giorni Giancarlo Giorgetti vede come un imperativo. Dopo aver plasmato in questo senso i nuovi target di finanza pubblica nella Nadef, e in attesa di confermarlo con le "scelte difficili" alla base della legge di bilancio, il ministro dell'Economia si trova a rassicurare le agenzie di rating che nelle prossime settimane si esprimeranno sull'affidabilità del nostro paese. Intanto le tensioni sui mercati non accennano ad attenuarsi, con lo spread che rivede i 200 punti. Al Ministero dell'Economia sono giornate intense, confessa lo stesso Giorgetti collegandosi all'evento ComoLake. In mattinata il ministro ha incontrato le agenzie "per dimostrare la credibilità e solidità del Paese". Un dialogo che, assicurano al Mef, è costante, incentrato sulla Nadef e sulla legge di bilancio, ma anche sui provvedimenti precedenti, come la stretta sul Superbonus: tutti segni dell'impegno del governo sul fronte dei conti pubblici. In un contesto di rallentamento della crescita in Italia e un po' in tutta Europa, tra un paio di settimane è infatti atteso il primo di una serie di giudizi che si susseguiranno in poco meno di un mese. Ad aprire le danze sarà S&P, che il 20 ottobre annuncerà se confermare o rivedere il suo BBB con outlook stabile.
Il 27 sarà toccherà a Dbrs (BBB High con trend stabile), poi Fitch si esprimerà il 10 novembre (BBB con prospettive stabili). Ma la data più attesa è il 17 novembre, quando arriverà la decisione di Moody's, rimasta in stand by da maggio, quando l'agenzia decise di non aggiornare il rating. L'attuale giudizio classifica l'Italia a Baa3 con prospettive negative e a fine aprile la stessa agenzia evidenziava in un report come l'Italia fosse l'unico Paese tra quelli 'coperti' a rischiare "di perdere l''investment grade". In questo clima di attesa sui mercati resta una certa fibrillazione.
Lo spread, in chiusura di seduta, è tornato sui 200 punti, dopo aver viaggiato per l'intera giornata poco sotto. Il rendimento del decennale italiano, che ieri è arrivato per la prima volta dal 2012 a toccare la soglia del 5%, si è attestato intorno al 4,88%. E se da una parte ci sono i mercati da rassicurare, dall'altro c'è il lavoro sulla legge di bilancio, che procede a ritmo serrato e va di pari passo con la messa a terra della delega fiscale, in uno scambio reciproco tra il ministro e il suo numero due Maurizio Leo. L'obiettivo è di fare presto e di arrivare pronti sia davanti all'Europa che alle stesse agenzie con il Documento programmatico di bilancio e con la manovra. "Si devono fare scelte, a partire dalla legge di bilancio", ribadisce Giorgetti, rivendicando la scelta di "usare i margini della finanza pubblica per stimolare l'economia reale" attenuando il possibile impatto della "contrazione del ciclo economico a livello internazionale". Ora il percorso prosegue e l'impegno è anche verso i cittadini: "Dobbiamo essere sinceri e dire cosa possiamo fare e cosa no". Guarda con attenzione alla manovra anche Assonime che, dopo un confronto sulla Nadef con il direttore generale del Tesoro Riccardo Barbieri Hermitte, invita il governo a mantenere "una postura estremamente prudente" nell'impostare la legge di bilancio.