Economia

Deloitte, 60% degli italiani teme nuovi aumenti dei prezzi

Resta l'incertezza: 53% ritarda acquisti, solo 33% vede positivo

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 20 NOV - L'inflazione rallenta e migliora l'indice di fiducia dei consumatori, ma il 60% degli italiani teme ancora nuovi aumenti dei prezzi. E' uno dei dati di 'Consumer signals', l'osservatorio periodico di Deloitte che approfondisce le tendenze dei consumatori.
    Nel dettaglio in ottobre la quota di chi teme di non riuscire a effettuare pagamenti a breve termine (in settembre il 28%, ora il 27%) e quella degli italiani preoccupati per i propri risparmi (in settembre il 51%, a ottobre il 50%) è in lieve diminuzione. Rimane però l'incertezza generata dalla situazione economica globale che impatta sulla propensione media al consumo: secondo il rapporto, in ottobre il 53% degli italiani (risetto al 51% di settembre) ha ritardato i grandi acquisti, mentre è rimasta stabile al 33% la percentuale di chi pensa che nel prossimo anno la propria situazione finanziaria migliorerà.
    Scende di un punto percentuale e arriva al 60% la percentuale di chi teme un aumento di prezzo degli articoli che si acquistano più frequentemente, ma rimane un livello molto elevato. Continua il trend di decrescita nella propensione all'acquisto di beni più discrezionali. E la spesa diminuisce in tutte le categorie ad eccezione dei viaggi di piacere: gli italiani non rinunciano alle vacanze ma conservano un'ottica più improntata al risparmio.
    L'inflazione, l'aumento dei prezzi di carburanti, delle utenze e dei generi alimentari, infatti, continuano a spingere i consumatori a evitare eccessi. Uno spiraglio di luce giunge dall'indice di benessere economico italiano, che si rivela essere più alto della media globale: nel nostro Paese è in crescita la percentuale di chi dichiara un miglioramento della situazione economica personale rispetto al 2022, aggiungono i dati dell'osservatorio Deloitte. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it