Economia

Black Friday di scioperi e proteste per i lavoratori Amazon nel mondo

La mobilitazione in 30 Paesi, dal Regno Unito all'Italia. L'azienda: 'Oggi nel sito italiano di Castel San Giovanni l'86% al lavoro'

Redazione Ansa

Il Black Friday è una giornata di protesta per i lavoratori di Amazon, con scioperi e mobilitazioni in 30 Paesi nel mondo che toccheranno anche il sito di Castelsangiovanni, nel Piacentino. La campagna di mobilitazione globale ha preso il nome di 'Make Amazon Pay' tradotto con 'Amazon deve pagare' inteso come debito che la multinazionale ha nei confronti dei propri dipendenti, della società, del pianeta. Secondo il sindacato GMB, più di 1.000 lavoratori del magazzino di Amazon a Coventry, in Inghilterra, sciopereranno. E ci sono scioperi anche in Germania.

 Nel Regno Unito ci sono stati scioperi anche il 7, 8 e 9 novembre per il rinnovo del contratto. "Amazon ha perso quasi trenta giorni per gli scioperi nel Paese solo quest'anno" ha affermato in una nota l'organizzatrice di Gmb Amanda Gearing, che annuncia "il più grande giorno di sciopero" nella storia trentennale di Amazon.

Per quanto riguarda l'Italia, l'azienda ha riferito che  "oggi l'86% dei dipendenti del sito di Castel San Giovanni si è recato al lavoro come ogni giorno e non abbiamo registrato alcun impatto sulle nostre attività".

"Questa giornata di azione cresce ogni anno perché il movimento per rendere Amazon responsabile continua a diventare sempre più grande e più forte. I lavoratori sanno che non importa in quale paese ti trovi o quale sia il tuo titolo professionale, siamo tutti uniti nella lotta", ha dichiarato il segretario generale di Uni Global Union, Christy Hoffman, presentando la mobilitazione nei giorni scorsi per ottenere salari più alti, una riduzione dei carichi di lavoro e più voce per i lavoratori.

"In Italia siamo abituati a difendere i nostri diritti e questa volta non è diverso. Lavorare in Amazon ci ha mostrato la necessità di un fronte unito per lottare per salari equi e condizioni di lavoro sicure. Questo sciopero del Black Friday è più di una protesta; è un messaggio che siamo tutti insieme, oltre i confini, lottando per ciò che meritiamo". Ha detto il membro della federazione sindacale italiana Filcams Cgil Giampaolo Meloni, che lavora nel magazzino Amazon di Castel San Giovanni in Emilia-Romagna.

 

 

"Ogni giorno affrontiamo le stesse sfide nel nostro magazzino di Amazon: salari bassi, stress elevato e mancanza di rispetto per i nostri diritti", ha affermato il lavoratore Amazon dalla Germania Rainer Reising. "Amazon non può competere con il potere dei suoi lavoratori uniti", ha affermato Jessie Moreno, membro di Amazon Teamsters di Local 396 in California. 

Filcams: 'Nell'hub Amazon di Piacenza alta adesione allo sciopero'

 L'hub Amazon di Piacenza è in sciopero con "un'adesione molto alta". A dirlo è Roberto Brambilla della Filcams Cgil, che è a Coventry, nel Regno Unito, con la delegazione di lavoratori italiani che partecipa al presidio internazionale promosso da Uni Global Union a Coventry, una delle più rappresentative sedi dell'azienda, nel giorno del Black Friday. Brambilla ricorda che la protesta nella sede di Castel San Giovanni cade anche nel giorno dello sciopero generale di Cgil e Uil contro la manovra nelle Regioni del Nord Italia ed è la terza giornata di sciopero dall'inizio di ottobre, meno di due mesi fa. All'origine della protesta c'è l'incremento di retribuzione "inaccettabile" a fronte dell'andamento economico di Amazon da record, l'assenza di forme di welfare e il mancato aumento dell'importo del buono pasto, la mancanza di attenzione alle problematiche di salute e sicurezza e il continuo ricorso a contestazioni disciplinari per futili motivi. 

 Secondo i dati forniti dai sindacati Cgil, Cisl e Uil è stata del 60% dei dipendenti a tempo indeterminato e del 50% per i lavoratori interinali la partecipazione dei lavoratori del sito Amazon di Castel San Giovanni alla giornata di sciopero indetta oggi. I sindacati si dicono "soddisfatti della risposta dei lavoratori, che hanno dimostrato ancora una volta la loro determinazione a rivendicare condizioni di lavoro più dignitose. Le richieste sono un aumento di retribuzione più in linea con l'andamento economico di Amazon, forme di welfare più concrete e un aumento dell'importo del buono pasto, attenzione da rafforzare alle problematiche di salute e sicurezza, e un ricorso meno strumentale alle contestazioni disciplinari". "La mobilitazione dei lavoratori Amazon a Castel San Giovanni è un segnale importante, quasi simbolico, per tutto il mondo del lavoro" - fanno eco i funzionari di categoria di Filcams, Fisascat e Uiltucs - È un messaggio chiaro rivolto a chi, pur ottenendo tanto dai lavoratori, non intende ridistribuire risorse a loro e alla comunità in cui vivono, in misura equa". 

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