(ANSA) - DUBAI, 11 DIC - Stretta finale nei negoziati alla
Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la
Cop28, cominciati il 30 novembre a Dubai, negli Emirati arabi
uniti e che hanno come deadline il 12 dicembre.
Le 197 Parti più l'Unione europea sono alle ultime battute
per cercare un accordo che abbia il consenso unanime.
Quello delle fonti fossili è il nodo principale dell'accordo e
se contemplato nel documento sarebbe un fatto storico. L'uscita
(phase out) graduale dalla produzione di carbone, petrolio e gas
è un percorso necessario secondo gli scienziati che
attribuiscono proprio alle fonti fossili prodotte dalle attività
umane la causa del riscaldamento globale all'origine dei
fenomeni meteorologici estremi che ormai si abbattono in tante
parti del mondo e di cui soffrono in particolare alcune piccole
isole che rischiano di scomparire.
Mentre è attesa la nuova bozza, con le parole giuste sugli
idrocarburi che possa ottenere il consenso delle Parti, il tempo
stringe. Di rado la Cop si è chiusa nei tempi previsti. Il
presidente della Cop28, Sultan Al Jaber, ha da subito invitato i
paesi a concludere i lavori in tempo entro martedì. Jaber, che è
amministratore delegato della compagnia petrolifera di stato
degli Emirati Arabi Uniti e guida nel contempo un'impresa di
rinnovabili, ha detto più volte che punta ad un "accordo
storico". "Il fallimento non è un'opzione", ha avvertito ieri.
(ANSA).
Cop28, rush finale sul nodo delle fonti fossili
Attesa per la nuova bozza di accordo, domani termine dei lavori