Ai nastri di partenza l'Assegno di inclusione. L'acronimo è Adi e dà l'addio al Reddito di cittadinanza.
Si potrà farlo sul sito dell'Inps e i patronati e poi da gennaio anche attraverso i Caf. Dopo il decreto attuativo registrato dalla Corte dei conti, il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali dà l'avvio in anticipo alle richieste e ciò - assicura - consentirà il pagamento dell'assegno già dalla fine di gennaio.
Non ci sarà dunque alcun click day. La platea interessata è di oltre 737mila nuclei familiari. Ma il M5s, padre del Reddito di cittadinanza, lancia l'allarme sul rischio che dopo gli "esodati della Fornero ora questo governo crea gli esodati del Rdc", denunciando i ritardi del provvedimento attuativo, dopo che il decreto lavoro del primo maggio aveva introdotto le novità. Non è così per il governo. Parla di "un cambio di paradigma a favore di una misura di inclusione attiva che guarda al sostegno concreto delle persone più fragili puntando allo stesso tempo all'integrazione sociale e lavorativa" la ministra Marina Calderone.
L'Adi seguirà dunque l'avvio del Supporto formazione e lavoro (Sfl), partito il primo settembre scorso. E chiuderà così il capitolo Reddito di cittadinanza.
Arriva anche la Carta di inclusione, ricaricabile emessa da Poste italiane, attraverso cui sarà erogata la nuova indennità.
A differenza del Sfl (350 euro al mese per massimo 12 mesi rivolto alle persone occupabili) che prevede un trasferimento diretto via bonifico. L'Adi potrà essere riconosciuto per 18 mesi e rinnovato, dopo la sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi.
L'importo massimo annuo è di 6mila euro, incrementabile in base alla composizione del nucleo familiare e alle necessità abitative. E' di 7.560 euro l'anno se il nucleo è composto da persone over 67. Per quanto riguarda i requisiti economici, il valore dell'Isee non deve essere superiore a 9.360 euro; più alto nel caso di nuclei familiari con minorenni.
Previsti degli obblighi. I beneficiari dell'Assegno di inclusione dovranno sottoscrivere un "patto di attivazione digitale" sulla piattaforma Siisl (il Sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa) e quindi aderire ad un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa.
Saranno tenuti a presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del patto e, poi, ogni 90 giorni, per aggiornare la propria posizione. In caso di mancata presentazione, il beneficio sarà sospeso.
Esclusi dai vincoli del percorso, gli over-60, le persone con disabilità, con figli di tre anni o tre o più minori, e le donne vittime di violenza di genere inserite nei percorsi di protezione. Per loro l'indennità verrà comunque riconosciuta, considerandole indipendenti dal nucleo familiare in cui spesso si annida la violenza.
Al via Assegno d'inclusione, domande dal 18 dicembre
Il debutto a gennaio. M5s, 'il governo crea esodati del Reddito'