I corsi e ricorsi del Superbonus potrebbero trovare una fine nel 2024. Sempre che il Parlamento (o il governo) non intervengano ancora per una proroga o per una breve salvaguardia dei lavori nei condomini. Senza nuovi interventi, comunque, a partire dal primo gennaio la maxi-agevolazione nata in piena emergenza Covid scenderà al 70%, per poi calare ancora al 65% nel 2025, dopodichè l'agevolazione terminerà. Non solo, gli aiuti saranno riservati unicamente ai condomini. Il 110% come lo abbiamo concosciuto finora sopravviverà nelle zone del cratere sismico.
L'Ecobonus per i condomini prevede uno sgravio del 70% e riguarda una spesa massima di 40mila euro per l'isolamento termico delle parti comuni. E' previsto per tutto il 2024 se il titolo edilizio è stato presentato entro il 16 febbraio 2023.
Resta per tutto il prossimo anno anche la detrazione al 50% per spese fino a 60mila euro per la sostituzione di serramenti e infissi, schermature solari o caldaie a biomassa. E' peraltro prorogato a tutto il 2024 il Sismabonus per le spese di messa in sicurezza antisismica.
Sarà possibile una detrazione del 50% per una spesa massima di 96mila euro per unità immobiliare. La detrazione sale (al 70 o all'80%) quando dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi.
Resta inoltre invariato nel 2024 il bonus del 36% per le spese fino a 5mila euro per la sistemazione di aree verdi e giardini.
E viene prorogato fino al 2025 anche il bonus per l'abbattimento delle barriere architettoniche, compresi gli ascensori.
L'agevolazione è al 75% a patto che il titolo edilizio sia stato presentato entro il 16 febbraio del 2023. Cambia invece il bonus per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici con il tetto massimo di spesa che passa dagli 8mila euro del 2023 ai 5mila del 2024.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it