"Dobbiamo ottenere una superiorità aerea per l'Ucraina come abbiamo ottenuto quella nel Mar Nero. Possiamo farlo, i partner sanno ciò di cui abbiamo bisogno e quali quantità. Permetterebbe progressi sul terreno. Due giorni fa abbiamo provato che possiamo colpire aerei russi che non erano stati abbattuti finora". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo al Forum di Davos.
"Ogni riduzione della pressione sull'aggressore aggiunge anni alla guerra, ma ogni investimento nella fiducia dei difensori accorcia il conflitto", ha sottolineato Zelensky nel suo discorso, dopo aver criticato gli appelli occidentali durante questi mesi di guerra a non portare
il conflitto verso una ulteriore "escalation" chiedendo più armi e azioni da parte dei partner.
Zelensky ha usato il palco di Davos per sottolineare che Putin non vuole fermarsi all'Ucraina: "Se qualcuno pensa che questo riguardi solo noi, che riguarda solo l'Ucraina, si sbaglia", ha dichiarato, evidenziando poi come "la risposta di Putin alle richieste di pace sono state forniture di sempre più armi da Corea del Nord e Iran".
"La guerra finirà con una pace giusta e stabile, e vogliamo che siate parte di questa pace a partire da ora. Per avvicinare la pace abbiamo bisogno di voi", ha poi affermato il leader ucraino, rivolgendosi alla platea. "Qui in Svizzera abbiamo dato un contributo chiave al suo raggiungimento", ha aggiunto, riferendosi agli incontri sull'implementazione della formula di pace ucraina e la decisione di organizzare un summit della pace a livello di leader in territorio elvetico. Un vertice al quale Zelensky ha invitato "ogni leader e Paese che rispettano la pace
e la legge internazionale".
Abbiamo bisogno che Putin perda e "possiamo farlo. Quest'anno deve essere decisivo", e il leader russo non sarà mai soddisfatto di un conflitto congelato, ha spiegato Zelensky. "Vi ricordo che dopo il 2014 c'è stato un tentativo di congelare la guerra in Donbass. C'erano garanti influenti, tra cui la cancelliera della Germania e il presidente francese. Ma Putin è un predatore non soddisfatto dai prodotti congelati.
Dobbiamo difenderci, difendere i nostri bambini e le nostre mogli e possiamo batterlo sul terreno, lo abbiamo provato", ha aggiunto.
"Un uomo, Vladimir Putin, ha rubato 13 anni di pace sostituendola con dolore, dolore, dolore che colpisce tutto il mondo. Putin incarna la guerra, è lui la sola ragione perché certe guerre e conflitti persistono e tutti i tentativi di riportare la pace sono falliti, e lui non cambierà", ha aggiunto il presidente ucraino
"Come possiamo essere soddisfatti di sanzioni che nemmeno bloccano la produzione di missili russi? In ogni razzo russo ci sono componenti chiave di Paesi occidentali, è un fatto", ha ricordato Zelensky, "Naturalmente sono grato per ogni pacchetto di sanzioni
approvato dai partner", ma la pace si potrà avvicinare solo "assicurando che le sanzioni funzionino al 100%. Ed è una debolezza occidentale che l'industria nucleare russa non sia ancora oggetto sanzioni, anche se Putin è l'unico terrorista che ha preso in ostaggio una centrale nucleare", ha sottolineato Zelensky. Inoltre, "deve esserci quest'anno una decisione forte per dirigere gli asset russi congelati alla difesa contro
l'aggressione russa e la ricostruzione dell'Ucraina".
Prima del suo intervento, il presidente ucraino ha incontrato il segretario di Stato americano Anthony Blinken. "Abbiamo discusso dell'ulteriore cooperazione in materia di difesa tra Ucraina e Stati Uniti. La difesa aerea e le capacità a lungo raggio sono particolarmente importanti per il nostro Paese", ha scritto Zelensky su X ringraziando il Presidente degli Stati Uniti, il Congresso e il popolo americano per "il costante e potente aiuto all'Ucraina". "Contiamo sul continuo sostegno degli Stati Uniti, che è essenziale per il nostro Paese", ha sottolineato Zelensky su X, riferendo di aver informato Blinken e Jake Sullivan "dell'attuale situazione del campo di battaglia, dei compiti chiave per le forze di difesa ucraine quest'anno e dei mezzi necessari per adempierli". "Siamo determinati a mantenere il nostro sostegno all'Ucraina e lavoriamo molto strettamente con il Congresso" ha detto da parte sua Blinken dopo l'incontro a Davos. "So che i nostri colleghi europei faranno lo stesso", ha aggiunto.
"La Russia sta fallendo nei suoi obiettivi strategici. E' un prima di tutto un fallimento militare", ha aggiunto von der Leyen spiegando che il fallimento è anche economico e diplomatico, e "tutto questo ci dice che l'Ucraina può vincere questa guerra. Ma noi dobbiamo continuare a sostenere la sua resistenza. L'Ucraina ha bisogno di un sostegno finanziario prevedibile nel 2024 e oltre".
"Quando la Russia invase l'Ucraina, molti temevano che Kiev sarebbe caduta in pochi giorni e il resto del Paese nel giro di poche settimane. Ciò non è accaduto. Invece, la Russia ha perso circa la metà delle sue capacità militari. L'Ucraina ha cacciato la Russia dalla metà dei territori che aveva conquistato. L'Ucraina ha respinto la flotta russa del Mar Nero e ha riaperto un corridoio marittimo per fornire grano al mondo. E l'Ucraina ha mantenuto la sua libertà e indipendenza", ha detto la presidente della Commissione Ue.
Il fallimento della Russia, ha aggiunto, è anche economico: "Le sanzioni hanno slegato la sua economia dalla tecnologia moderna e dall'innovazione. Ora dipende dalla Cina. E, infine, il fallimento della Russia è anche diplomatico. La Finlandia ha aderito alla Nato. La Svezia seguirà presto. E l'Ucraina è più vicina che mai all'Unione europea", ha spiegato.
"Tutto ciò ci dice che l'Ucraina può prevalere in questa guerra. Ma dobbiamo continuare a rafforzare la loro resistenza. Gli ucraini hanno bisogno di finanziamenti prevedibili per tutto il 2024 e oltre. Hanno bisogno di una fornitura di armi sufficiente e prolungata per difendere l'Ucraina e riconquistare il suo legittimo territorio. Hanno bisogno di capacità per scoraggiare futuri attacchi da parte della Russia. E hanno bisogno anche di speranza. Hanno bisogno di sapere che, con la loro lotta, guadagneranno un futuro migliore per i loro figli. E il futuro migliore dell'Ucraina si chiama Europa", ha detto la presidente.
In quanto alle prospettive dell'Ue, von der Leyen ha osservato che "ancora una volta la realtà che fa riflettere è che ci troviamo a competere più intensamente tra Paesi rispetto al passato", ma "questo non è il momento per il conflitto o la polarizzazione, è il momento di costruire la fiducia, di guidare la collaborazione globale più che mai", perché "l'Europa può e deve prendere il comando nel dare forma alla risposta globale" alle sfide.
Al riguardo, la presidente dell'esecutivo Ue ha parlato delle prospettive legate allo sviluppo dell'Intelligenza artificiale: "Il Global Risk Report del World economic forum colloca l'intelligenza artificiale come uno dei principali rischi potenziali per il prossimo decennio. Ma non dimentichiamo che l'Ia rappresenta anche un'opportunità molto significativa, se utilizzata in modo responsabile. Sono un'ottimista tecnologica", convinta che l'intelligenza artificiale "può aumentare la produttività a una velocità senza precedenti. Chi si muove per primo verrà premiato e la corsa globale è già iniziata", e "l'Europa deve alzare la posta e indicare la strada verso un uso responsabile dell'intelligenza artificiale":
L'Europa, ha spiegato la presidente, "è ben posizionata per diventare il leader dell'intelligenza artificiale industriale, ovvero l'uso dell'intelligenza artificiale per trasformare le infrastrutture critiche affinché diventino intelligenti e sostenibili". L'Ue userà il suo vantaggio competitivo, cioè i suoi circa 200.000 ingegneri informatici con esperienza nell'intelligenza artificiale, "una concentrazione maggiore di Stati Uniti e Cina. E il nostro continente ha un enorme vantaggio competitivo anche sui dati industriali. Possiamo addestrare l'intelligenza artificiale su dati di qualità ineguagliabile. E noi vogliamo investire in questo, per cui forniremo alle start-up e alle Pmi europee l'accesso ai nostri supercomputer, in modo che possano sviluppare e addestrare grandi modelli di intelligenza artificiale. Questo è simile a ciò che Microsoft sta facendo per ChatGPT, eseguendolo sui propri supercomputer", ha detto von der Leyen.
Li Qiang: 'Pil 2023 della Cina 'in rialzo di circa il 5,2%'Il premier cinese Li Qiang vede un Pil 2023 del Dragone in rialzo "di circa il 5,2%": è quanto ha detto parlando al World Economic Forum di Davos. La stima ufficiale del governo di Pechino era stata fissata lo scorso marzo a "circa il 5%".
La crescita cinese del 2023 di "circa il 5,2%" rappresenterebbe un miglioramento rispetto al 3% del 2022, quando l'economia scontò le misure draconiane anti-Covid. Tuttavia, il dato sarebbe la crescita più bassa dal 1990, al netto degli anni della pandemia. "L'economia cinese in generale si è ripresa ed è migliorata lo scorso anno", ha osservato Li, ricordando che il Pil intorno al 5,2% sarebbe superiore all'obiettivo "di circa il 5% che ci eravamo prefissati all'inizio dello scorso anno". Nonostante l'abolizione delle restrizioni sanitarie, la Cina sconta la pesante crisi del settore immobiliare, la mancanza di fiducia delle imprese e i consumi stagnanti, mentre la disoccupazione giovanile - schizzata a metà 2023 oltre il 21% - è stata depennata dalle statistiche ufficiali.
"Non importa come cambierà la situazione mondiale, la Cina aderirà alla sua politica nazionale di apertura verso il mondo esterno", ha proseguito il premier al suo esordio a Davos, aggiungendo che "l'apertura non potrà che diventare sempre più ampia. Scegliere il mercato cinese non è un rischio ma un'opportunità". Le passate dichiarazioni pro-business, però, sono state accolte con scetticismo alla luce di una più ampia legge anti-spionaggio, di incursioni nelle società di consulenza e di due diligence e di divieti di uscita. "Adotteremo misure attive per affrontare le ragionevoli preoccupazioni della comunità imprenditoriale globale", ha notato Li. L'economia cinese "sta facendo progressi costanti, è in grado di gestire alti e bassi nelle sue prestazioni e continuerà a fornire slancio globale" grazie alla "tendenza generale di crescita a lungo termine che non cambierà". Li, che guida una numerosa delegazione governativa a Davos, è il funzionario cinese più alto livello a confrontarsi con le élite politiche ed economiche globali nella stazione sciistica svizzera dai tempi della partecipazione del presidente Xi Jinping nel 2017.
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