"Sono 183.193 le lavoratrici e i lavoratori travolti dagli effetti di crisi aziendali o di settore nel comparto dell'industria e delle reti".
Ad essere a rischio di crisi a causa delle trasformazioni in atto ci sono altri 120mila lavoratori: 70.000 nell'automotive, 25.459 nella siderurgia, 8.000 nel settore della produzione dell'energia (centrali a carbone e cicli combinati), 2.000 nel settore elettrico (mercato tutelato), 4.094 nella chimica di base, 3.473 nel petrolchimico e nella raffinazione, 8.500 nel settore delle telecomunicazioni. E' quanto indica la Cgil in una elaborazione dell'Area delle Politiche industriali. "Uno scenario sconfortante - commenta il segretario confederale Pino Gesmundo - se pensiamo che proprio le grandi transizioni, verde e digitale".