Si tratta "della seconda misura di prevenzione adottata dalla Sezione Autonoma Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano nei confronti di un'azienda operante nel settore della moda" e "sarebbe pertanto opportuno avviare, riattivando analoghe iniziative poste in essere per esempio nel settore della logistica da parte della Prefettura di Milano, un tavolo che consenta in via ulteriormente preventiva di cogliere le criticità operative degli imprenditori di questo che costituisce un settore di mercato di particolare rilevanza per il sistema economico nazionale". Lo scrive il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia in un comunicato a proposito del provvedimento che ha portato all'amministrazione giudiziaria di Giorgio Armani operations spa, dopo quello per Alviero Martini spa.
L'amministrazione giudiziaria eseguita oggi, spiega il Tribunale, si verifica "senza impossessamento degli organi amministrativi consentendo quindi alla società la piena operatività sul piano imprenditoriale". Si tratta di una misura disposta "anche in aiuto alla realtà aziendale la quale dovrà, sotto il controllo del Tribunale, procedere ad un programma di riqualificazione degli assetti organizzativi interni idoneo a prevenire situazioni, nella filiera degli appalti e dei fornitori in generale, come quella accertata di sfruttamento dei lavoratori in fattispecie di reato, riconducibili a terzi estranei alla società".
La società manterrà pertanto, si legge ancora, "una piena operatività imprenditoriale ed una affidabilità di mercato addirittura rafforzata dalla presenza del Tribunale finalizzata soltanto alla realizzazione delle prescrizioni operative indicate la cui attuazione avverrà, auspicabilmente d'intesa con le articolazioni proprietarie e dirigenziali societarie, sotto il primario controllo dell'amministratore giudiziario dott. Piero Antonio Capitini".
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