"Sono favorevolissimo". Non ha dubbi l'ex ministro delle Finanze e dell'Economia, Vincenzo Visco, raggiunto telefonicamente dall'ANSA, sulla necessità di una lotta senza quartiere all'evasione e quindi alla necessità di rispolverare il redditometro.
Visco ci tiene a precisare di non aver ancora letto il decreto ministeriale del Mef ed esprime sorpresa per la decisione del governo di "tirarlo fuori in tempo elettorale".
Ma di una cosa è certo: "ora con le banche dati e l'intelligenza artificiale, siamo in grado di arrivare molto vicino al reddito effettivo. Bisogna superare le resistenze dell'autorità per la privacy che sono speciose e infondate. Se si segue la linea che indico da tempo si tratta di usare gli algoritmi per stabilire il reddito e poi a ritroso l'imponibile".
"L'idea mi sembra giusta. - dice Visco - Non ho visto il decreto e quindi nel merito non posso entrare. Ma il redditometro ha avuto sempre una scarsa fortuna, sono state fatte facili ironie per esempio sui cavalli da corsa. Però serviva come base agli accertamenti induttivi che sono quelli che i contribuenti temono di più: se hai il cavallo da corsa devi avere almeno 100mila euro di reddito che poi io metto a ruolo".
Con il redditometro - spiega - "Si può risalire non necessariamente al reddito esatto, ma ad un'indicazione dell'entità del reddito stesso".
In passato "i contribuenti facevano ricorso e i consulenti dei contribuenti dicevano che era il fisco a dover dimostrare di aver ragione. Era insomma uno strumento molto mal visto, poco applicato e quindi poco efficace. Il fatto che venga recuperato è cosa di qualche interesse, significa che va contro la vulgata di cui lui (il viceministro Maurizio Leo) era partecipe come consulente tributario e ora come membro governo che vuole il 'fisco amico'".
Visco evidenzia l'importanza dello strumento unito all'arrivo dell'Intelligenza Artificiale: "se si segue la linea che indico da tempo si tratta di usare gli algoritmi per stabilire il reddito e poi a ritroso l'imponibile. Accertamenti analitico-induttivi fatti con l'aiuto delle banche dati. Così l'evasione fiscale la recuperiamo tutta anche se il governo non ha dimostrato nessun interesse. Comunque mi sorprende l'abbiano
tirata fuori in tempi elettorali ma ora le informazioni le hai tutte: si sanno i viaggi, i leasing per le vetture o le barche o gli aerei che uno ha. Si sa tutto, basta mettere in fila, anche i pernottamenti in albergo, il conto in banca, le azioni. Le informazioni ci sono tutte: se gli accertamenti li fa una macchina devo solo mandare una lettera e chiedere al contribuente 'Concili?'".
Ma la stessa Fdi parlava di grande fratello: "Non è il grande fratello è civiltà: lei - chiede all'intervistatore - paga le tasse tutti i mesi? Non vedo perché altri non devono farlo. Secondo lei è possibile che in Italia non ci siano ricchi?".
Infine Visco rivendica: "nelle 2 volte in cui fui ministro si ridusse fortemente l'evasione. Ma questo - puntualizza - è perché volevo farlo".
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