(ANSA) - MILANO, 22 MAG - Il 28 aprile scorso, Assocontact,
l'associazione di Confcommercio che racchiude le aziende di call
center ha comunicato che dal 1 agosto 2024 uscirà dal contratto
Tlc (Telecomunicazioni). "L'obiettivo è ridurre i salari, avere
maggiore precarietà e flessibilità e minori diritti per i
lavoratori", denuncia la Cub che ha indetto uno sciopero per il
5 giugno per l'intera giornata lavorativa.
Secondo i datori di lavoro "il costo del lavoro è troppo
alto, i costi operativi per l'energia e la gestione delle sedi
sono eccessivi, c'è un calo di volumi di lavoro, c'è una
crescente richiesta di flessibilità dei committenti, c'è una
tassazione troppo alta. Per questo, oltre a respingere le
piattaforme per il rinnovo del contratto, scaduto nel 2023 hanno
deciso di abbandonare il contratto Tlc per adottare un contratto
più favorevole alle aziende di cui non si sa ancora il nome",
sottolinea il sindacato.
Gli obiettivi delle aziende di Assocontact in realtà è "avere
più potere in azienda in tutti i sensi. Pensano che questo sia
il momento giusto per attaccare frontalmente i lavoratori
facendo leva su un governo considerato "amico". Non bastano la
mancata rivalutazione dei salari rispetto all'inflazione, gli
incentivi decisi dal governo sulle nuove assunzioni, la
detrazione del 120% dei costi del personale, la liberalizzazione
dei contratti a termine, la facilità di licenziare introdotta
dal Job act", conclude la Cub. (ANSA).
Disdetta contratto call center, Cub indice sciopero il 5 giugno
La mattina a Milano presidio davanti alla sede di Confcommercio