Economia

Ikea in Italia da 35 anni, venduti 1,5 milioni di librerie Billy

Servite oltre mezzo miliardo di polpette svedesi

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 23 MAG - Ikea compie 35 anni in Italia dove oggi quando vogliamo acquistare un nuovo pezzo di arredamento o una specialità svedese è facile pensare al marchio blu e giallo.
    Ma nel 1989, anno in cui il gruppo è arrivato per la prima volta alle porte di Milano, fu una vera e propria novità per il Paese, capace di influenzare non solo l'abitare ma anche le abitudini di acquisto di generazioni di italiani, grazie a prodotti di 'design democratico', a buon prezzo e nuovi per linee e modelli.
    Da allora Ikea in Italia ha venduto 1 milione e mezzo di librerie Billy, oltre 1 milione di sedie Poang, e servito più di mezzo miliardo di polpette svedesi, che se non fossero state digerite potrebbero coprire la distanza tra l'equatore e il polo nord.
    L'Italia rappresenta il quinto mercato al mondo per il brand, con quasi 8.000 co-worker e una presenza capillarizzata sul territorio con 41 negozi - dalle iconiche 'scatole blu' ai più recenti Plan & Order Point - che hanno accolto nell'ultimo anno oltre 40 milioni di visitatori.
    Quando è arrivata in Italia la catena svedese ha introdotto un modello di business e di vendita innovativo: un rito che iniziava dallo sfoglio del catalogo, inviato ogni anno nelle case di migliaia di clienti e diventato un vero e proprio oggetto da collezione, al percorso nei negozi, dove trovare ispirazione e acquistare direttamente i mobili da montare casa, facilmente trasportabili grazie all'imballaggio nel pacco piatto. "Noi facciamo la nostra parte, tu fai la tua. Insieme risparmiamo" era il motto del fondatore Ingvar Kamprad e gli italiani, esperti o meno del fai-da-te, l'hanno preso in parola, dichiarando da subito il loro affetto per gli svedesi del mobile.
    Si è trattato di un incontro tra due mondi, quello svedese e italiano destinati a contaminarsi a vicenda. Le brugole o le borse Frakta blu porta-tutto sono solo alcune delle piccole abitudini quotidiane che si sono integrate nella cultura di un Paese che ha imparato ad apprezzarne la praticità, grazie a soluzioni in grado di semplificare la vita domestica. (ANSA).
   

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