Economia

I contratti stabili spingono il lavoro, +268mila in 2 mesi

Inps, differenza tra assunzioni e cessazioni nel lavoro privato

Un operaio al lavoro

Redazione Ansa

 Il mercato del lavoro resta vivace, soprattutto grazie all'occupazione stabile, anche se si registra un lieve rallentamento della crescita rispetto all'anno scorso: nei primi due mesi del 2024, secondo quanto emerge dall'Osservatorio Inps sul precariato, sono stati attivati dai datori di lavoro privato, esclusi i domestici e gli operai agricoli, 1.243.368 contratti di lavoro a fronte di 974.399 cessazioni di contratto con un saldo positivo di 268.969 posti.


    La gran parte del saldo è spiegata dalla variazione netta positiva tra attivazioni, trasformazioni e cessazioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato che è pari a 139.967 unità. Queste variazioni se pur largamente positive sono però inferiori a quelle registrate nei primi due mesi dell'anno scorso quando si registrò un saldo tra attivazioni e cessazioni nel complesso positivo per 299.932 contratti totali e un saldo di 173.871 unità guardando solo a quelli stabili.


    E' sempre molto positivo ma in lieve calo il saldo annualizzato, ovvero la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi (differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese di febbraio rispetto al valore analogo alla medesima data dell'anno precedente). A febbraio è pari a 488.000 posizioni di lavoro ma negli ultimi cinque mesi era sempre risultato superiore a 500.000. Per il tempo indeterminato comunque la variazione tendenziale annua risulta pari a +362.000 unità e spiega più dei due terzi dell'incremento complessivo.


    Le assunzioni totali ( 1.243.000) sono in modesta flessione rispetto allo stesso periodo del 2023 (-1%) con una diminuzione consistente per quelle in apprendistato (-10%), e in somministrazione (-6%) mentre quelle a tempo indeterminato segnano un -4%. Si è invece avuto un andamento positivo per le assunzioni con contratti di lavoro stagionale e intermittente (+4%) e a tempo determinato (+1%). Le trasformazioni da tempo determinato del primo bimestre 2024 sono risultate 141.000, in flessione rispetto allo stesso periodo del 2023 (-10%). Le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo sono state 18.000 ( -5%). Le cessazioni nei primi due mesi del 2024 sono state 974.000, in aumento dell'1% sull'anno. Il calo delle assunzioni e l'aumento delle cessazioni fanno sì che si sia ridotto il saldo positivo dei contratti. Diminuiscono le cessazioni per i contratti in apprendistato (-5%) e i contratti in somministrazione (-3%) mentre variazioni positive si hanno per i contratti a tempo determinato (+2%), i contratti a tempo indeterminato (+3%), i contratti stagionali (+4%) e i contratti di lavoro intermittente (+5%).


    I contratti stabili cessati sono stati 285.962, comunque largamente inferiori alla somma tra le assunzioni a tempo indeterminato attivate nel periodo (273.500) e le trasformazioni da contratto a tempo determinato in un rapporto stabile (140.970). Le attivazioni di rapporti di lavoro incentivati nei primi due mese del 2024 - considerando quindi sia le assunzioni che le variazioni contrattuali - registrano complessivamente una flessione su base annua del 7%. Presentano una flessione l'esonero contributivo totale giovani (-64%) con appena 12.262 rapporti incentivati e l'esonero donne (-22%) poiché non sono stati prorogati al 2024 gli esoneri totali previsti dalla Legge 197/2022. Si registra ancora una lieve crescita per l'agevolazione "Decontribuzione Sud" (+3%) con 223.913 rapporti incentivati nel bimestre. Questa resta l'incentivo più usato con 1.469.094 contratti agevolati nel 2023. 
   

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