Economia

L'addio di Benetton, lente sull'assemblea del 18 giugno

L'ad Renon dal 2020 a Ponzano con l'obiettivo del rilancio

Luciano benetton

Redazione Ansa

 L'addio di Luciano Benetton al gruppo fondato nel 1965 con i fratelli e le ruggini con l'ad Massimo Renon preparano l'azienda di Ponzano ad un nuovo corso.
    I conti sul 2023 non sono ancora noti mentre la lente è ora sull'assemblea del 18 giugno.


    Renon è arrivato nel Gruppo quattro anni fa, nel marzo del 2020 da Marcolin, azienda che produce occhiali. L'obiettivo era di dare una ulteriore accelerazione al processo di rilancio del business già avviato nel 2018 dal presidente Luciano Benetton per un gruppo che secondo i dati del 2022 è presente in 80 Paesi del mondo con più di 3.700 negozi.
    Gli inizi di Renon sono a Giacomelli Sport dopo una laurea in Scienze Politiche con specializzazione in Business Management alla Bocconi di Milano e alla Columbia University a New York. Poi Luxottica, dove matura una forte esperienza internazionale.


    Nel 2010 entra in Ferrari, per poi passare in Safilo e successivamente al Gruppo Kering, dove partecipa alla costituzione e start up della divisione Eyewear. Oltre a Luciano, siedono nel Consiglio anche Christian Benetton (figlio dello scomparso Carlo), Franca Bertagnin Benetton (figlia di Giuliana) ed Ermanno Boffa, marito di Sabrina Benetton (figlia di Gilberto, scomparso nel 2018). Tutti e tre sono anche nel board della holding Edizione che oltre a quelli in Benetton ha diversi altri interesse e di cui è presidente Alessandro Benetton, figlio di Luciano.
    Alessandro nel 2016 lasciò il Consiglio di Benetton, dopo esserne stato anche presidente fino al 2014, per una visione strategica diversa. "Quando vedi che è necessario un momento di discontinuità, e le cose invece vanno a rilento, lasci perdere", affermò nel 2019 parlando della sua uscita. 
   

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