(di Cinzia Conti)
(ANSA) - ROMA, 04 GIU - "La primavera e i ponti di primavera
sono andati molto bene e le previsioni per l'estate sono molto
buone. Abbiamo le città d'arte piene di turisti e ora a mano a
mano anche le destinazioni balneari, i borghi.
"Con il ministero del turismo e gli enti locali - spiega in
un'intervista all'ANSA la Priante che dopo la laurea in Bocconi
ha accumulato una vasta esperienza diplomatica e finanziaria -
siamo stati molto bravi perché ci sono alcune regioni
soprattutto al centro del Sud Italia che hanno sviluppato bene
dei prodotti interni per cui è stato facile dirottare i turisti
anche verso le destinazioni meno consuete. Quindi la performance
complessiva è stata molto buona, purtroppo fin troppo buona
tanto è vero che già si riparla di overtourism. Sono stata la
prima a dire tanti anni fa a dire che overtourism vuol dire solo
'mala gestione' dei flussi e quindi non dobbiamo usare questa
parola come se parlassimo di un fenomeno esogeno perché è solo
colpa nostra. Direi che ha più che ragione la ministra Daniela
Santanchè quando dice che il turismo non dobbiamo subirlo ma
gestirlo. Quindi l'overtourism è la conseguenza del fatto che il
turismo non fa quello che deve fare e cioè non programma e non
si parla. L'eccesso di presenze sul nostro territorio - aggiunge
- è qualcosa che diventa un circolo vizioso perché in qualche
maniera porta tutto verso il basso: non hai abbastanza camere,
non c'è sicurezza, è insostenibile a livello ambientale, a
livello sociale e poi soprattutto non crei una buona esperienza
al turista e quindi lui non torna perché il turismo è anche
fidelizzare le persone perché tornino anche due-tre volte e
utilizzino il passaparola".
Dopo il Covid ormai buona parte degli italiani ha imparato che
restare nel proprio paese ha i suoi lati positivi. "Viviamo nel
paese più bello del mondo - dice la Priante - e siamo i primi a
usarlo. Altre persone decidono di vivere la vacanza in maniera
diversa, il Covid ci ha cambiato in tanti modi e molti di noi si
sono ritrovati a lavorare da remoto, quindi in qualche maniera
si sentono già più equilibrati nei confronti della vacanza. Però
per molti altri, in particolare dall'estero, hanno una sorta di
'bulimia' delle vacanze. Il turista cinese che è rimasto serrato
ed è stato l'ultimo a riaprirsi, chiaramente ora vuole venire
fuori e vuole ritornare ovviamente con delle richieste ancora
più forti di quelle che aveva prima. Quindi noi siamo più
pronti? Secondo me sì. Siamo molto più preparati e l'offerta
soprattutto si è riqualificata in maniera incredibile dalla
Sicilia al Trentino Alto Adige. C'è stato un cambiamento
pazzesco che è avvenuto ad esempio nell'offerta alberghiera.
Rimangono sul tavolo ancora dei problemi: innanzitutto la
massiccia presenza delle piattaforme che in alcuni casi
annacquano il mercato con un'offerta che non è professionale e
speriamo si risolvano al più presto con i provvedimenti su cui è
al lavoro il ministro Santanchè a cominciare dalla nuova la
Banca dati nazionale delle strutture ricettive per finalità
turistica".
E del digitale il turismo non può fare a meno: "E non si tratta
di avere il sito web - precisa - perché la digital
transformation riguarda la gestione delle aziende ma anche la
formazione degli operatori e quindi devono essere sempre più
avere delle skill di tipo digitale innovativo. L'intelligenza
artificiale sicuramente può essere una grande risorsa se verrà
utilizzata a maniera intelligente come è stato ricordato anche
nell'ultima assemblea di Federalberghi. Ricordo anche che il
ministro Santanchè ha annunciato che l'intelligenza artificiale
nel turismo sarà anche uno dei temi del G7". E sottolinea: "La
struttura del settore del turismo trasversale inclusiva non la
spegne nessuno e ovviamente, data la sua complessità, si porta
appresso grandi responsabilità. E' il settore economico che ha
la catena del valore più ampia in assoluto proprio perché
include tanto". L'altro problema da risolvere in fretta riguarda
la connectivity: "I trasporti devono diventare sempre più
intermodali. Non è solo l'aereo ma chiaramente l'aereo, il
treno, il pullman. Insomma rispetto al 2019 siamo allo stesso
punto come numeri ma con più strumenti e più consapevolezza".
Secondo la Priante uno dei tanti tipi di turismo su cui
concentrarsi è quello d'affari e congressuale: "L'Italia è prima
in Europa e seconda nel mondo come destinazione del turismo
congressuale secondo il ranking Icca. Questa è una classifica
estremamente importante perché riconosce la capacità dell'Italia
di sfruttare il turismo congressuale come strumento e volano di
creazione di benessere economico e sociale di sviluppo delle
destinazioni ".
Infine quanto è stato importante vedere il suo Paese da lontano
mentre era all'Unwto: "Lavorando per 41 Paesi tra cui l'Italia
mi sono anche potuta documentare e studiarli. Innanzitutto ci
vediamo sempre molto peggio di quello che siamo. All'estero
invece siamo percepiti come grandi innovatori. Cioè noi facciamo
prima le cose che poi fanno gli altri e non ce lo riconosciamo.
Viceversa ci facciamo copiare. Ad esempio proprio sotto il Covid
molti Paesi hanno capito che il turismo era un volano da
sfruttare e hanno "svoltato" investendo prima e facendo cassa
poi, come l'Albania. In altri casi, come la Spagna, sono sempre
stati più 'bravi' e dobbiamo prendere esempio. Ma noi valiamo
davvero molto e io penso che in questo momento, con questo
ministro dedicato, Daniela Santanchè, che sinceramente non è
solo molto preparata ma anche appassionata e instancabile, con
un governo che lo ritiene centrale e importante, possiamo solo
crescere e migliorarci". (ANSA).
Priante (Enit), 'il turismo al top e l'Italia ora è più pronta'
Problemi di overtourism? E' solo mala gestione dei flussi