Economia

Priante (Enit), 'il turismo al top e l'Italia ora è più pronta'

Problemi di overtourism? E' solo mala gestione dei flussi

Redazione Ansa

(di Cinzia Conti) (ANSA) - ROMA, 04 GIU - "La primavera e i ponti di primavera sono andati molto bene e le previsioni per l'estate sono molto buone. Abbiamo le città d'arte piene di turisti e ora a mano a mano anche le destinazioni balneari, i borghi. Tantissimi americani ma anche i long haul che vengono da grandi distanze come come cinesi, coreani ma anche il Sudamerica, soprattutto i brasiliani che si muovono di più. Questo flusso non si fermerà e continuerà". E' molto positiva e allo stesso tempo combattiva Alessandra Priante, da qualche mese nuova presidente dell'Enit Spa dopo una lunga e proficua esperienza all'Unwto, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di turismo a livello globale, dove è stata direttrice dell'Eruopa, la regione più vasta e di peso nel contesto dell'agenzia.
    "Con il ministero del turismo e gli enti locali - spiega in un'intervista all'ANSA la Priante che dopo la laurea in Bocconi ha accumulato una vasta esperienza diplomatica e finanziaria - siamo stati molto bravi perché ci sono alcune regioni soprattutto al centro del Sud Italia che hanno sviluppato bene dei prodotti interni per cui è stato facile dirottare i turisti anche verso le destinazioni meno consuete. Quindi la performance complessiva è stata molto buona, purtroppo fin troppo buona tanto è vero che già si riparla di overtourism. Sono stata la prima a dire tanti anni fa a dire che overtourism vuol dire solo 'mala gestione' dei flussi e quindi non dobbiamo usare questa parola come se parlassimo di un fenomeno esogeno perché è solo colpa nostra. Direi che ha più che ragione la ministra Daniela Santanchè quando dice che il turismo non dobbiamo subirlo ma gestirlo. Quindi l'overtourism è la conseguenza del fatto che il turismo non fa quello che deve fare e cioè non programma e non si parla. L'eccesso di presenze sul nostro territorio - aggiunge - è qualcosa che diventa un circolo vizioso perché in qualche maniera porta tutto verso il basso: non hai abbastanza camere, non c'è sicurezza, è insostenibile a livello ambientale, a livello sociale e poi soprattutto non crei una buona esperienza al turista e quindi lui non torna perché il turismo è anche fidelizzare le persone perché tornino anche due-tre volte e utilizzino il passaparola".
    Dopo il Covid ormai buona parte degli italiani ha imparato che restare nel proprio paese ha i suoi lati positivi. "Viviamo nel paese più bello del mondo - dice la Priante - e siamo i primi a usarlo. Altre persone decidono di vivere la vacanza in maniera diversa, il Covid ci ha cambiato in tanti modi e molti di noi si sono ritrovati a lavorare da remoto, quindi in qualche maniera si sentono già più equilibrati nei confronti della vacanza. Però per molti altri, in particolare dall'estero, hanno una sorta di 'bulimia' delle vacanze. Il turista cinese che è rimasto serrato ed è stato l'ultimo a riaprirsi, chiaramente ora vuole venire fuori e vuole ritornare ovviamente con delle richieste ancora più forti di quelle che aveva prima. Quindi noi siamo più pronti? Secondo me sì. Siamo molto più preparati e l'offerta soprattutto si è riqualificata in maniera incredibile dalla Sicilia al Trentino Alto Adige. C'è stato un cambiamento pazzesco che è avvenuto ad esempio nell'offerta alberghiera.
    Rimangono sul tavolo ancora dei problemi: innanzitutto la massiccia presenza delle piattaforme che in alcuni casi annacquano il mercato con un'offerta che non è professionale e speriamo si risolvano al più presto con i provvedimenti su cui è al lavoro il ministro Santanchè a cominciare dalla nuova la Banca dati nazionale delle strutture ricettive per finalità turistica".
    E del digitale il turismo non può fare a meno: "E non si tratta di avere il sito web - precisa - perché la digital transformation riguarda la gestione delle aziende ma anche la formazione degli operatori e quindi devono essere sempre più avere delle skill di tipo digitale innovativo. L'intelligenza artificiale sicuramente può essere una grande risorsa se verrà utilizzata a maniera intelligente come è stato ricordato anche nell'ultima assemblea di Federalberghi. Ricordo anche che il ministro Santanchè ha annunciato che l'intelligenza artificiale nel turismo sarà anche uno dei temi del G7". E sottolinea: "La struttura del settore del turismo trasversale inclusiva non la spegne nessuno e ovviamente, data la sua complessità, si porta appresso grandi responsabilità. E' il settore economico che ha la catena del valore più ampia in assoluto proprio perché include tanto". L'altro problema da risolvere in fretta riguarda la connectivity: "I trasporti devono diventare sempre più intermodali. Non è solo l'aereo ma chiaramente l'aereo, il treno, il pullman. Insomma rispetto al 2019 siamo allo stesso punto come numeri ma con più strumenti e più consapevolezza".
    Secondo la Priante uno dei tanti tipi di turismo su cui concentrarsi è quello d'affari e congressuale: "L'Italia è prima in Europa e seconda nel mondo come destinazione del turismo congressuale secondo il ranking Icca. Questa è una classifica estremamente importante perché riconosce la capacità dell'Italia di sfruttare il turismo congressuale come strumento e volano di creazione di benessere economico e sociale di sviluppo delle destinazioni ".
    Infine quanto è stato importante vedere il suo Paese da lontano mentre era all'Unwto: "Lavorando per 41 Paesi tra cui l'Italia mi sono anche potuta documentare e studiarli. Innanzitutto ci vediamo sempre molto peggio di quello che siamo. All'estero invece siamo percepiti come grandi innovatori. Cioè noi facciamo prima le cose che poi fanno gli altri e non ce lo riconosciamo.
    Viceversa ci facciamo copiare. Ad esempio proprio sotto il Covid molti Paesi hanno capito che il turismo era un volano da sfruttare e hanno "svoltato" investendo prima e facendo cassa poi, come l'Albania. In altri casi, come la Spagna, sono sempre stati più 'bravi' e dobbiamo prendere esempio. Ma noi valiamo davvero molto e io penso che in questo momento, con questo ministro dedicato, Daniela Santanchè, che sinceramente non è solo molto preparata ma anche appassionata e instancabile, con un governo che lo ritiene centrale e importante, possiamo solo crescere e migliorarci". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it