Economia

La scossa del voto sui mercati, male Parigi e i bond 

Giù l'euro, male Btp e Oat. Moody's, progressi Ue non a rischio 

Redazione Ansa

Borse deboli, euro ai minimi da un mese, impennata dei rendimenti dei titoli di Stato dei Paesi della 'periferia', con il listino di Parigi e i bond sovrani francesi maglia nera del Vecchio Continente.

L'avanzata della destra in Europa fa sentire i suoi contraccolpi anche sui mercati. Non un terremoto, visto che il fronte largo che governa il Vecchio Continente - socialisti (S&D), popolari (Ppe) e liberali (Renew) - non è messo in discussione, disponendo di numeri che sulla carta possono assicurare continuità alla 'maggioranza Ursula'.

Ma più di un mal di pancia, quello sì, alla luce degli scenari potenzialmente destabilizzanti che il vento sovranista e populista rischia di produrre in Germania - dove la Spd di Olaf Scholtz è stata superata dall'estrema destra di Afd - e soprattutto in Francia, dove la vittoria Rassemblement National ha spinto il presidente Emmanuel Macron, doppiato da Marine Le Pen, a sciogliere il Parlamento. Lo scenario di incertezza che si spalanca sulla Francia è costato caro alla Borsa parigina (-1,3%) e ai titoli di Stato francesi (Oat), il cui rendimento è salito di 12 punti base, al 3,22%, massimo dallo scorso novembre. Se le altre Borse europee hanno contenuto i ribassi (Milano e Francoforte hanno ceduto lo 0,3% e Madrid lo 0,4%), meno rassicurante è stato l'andamento dei titoli di Stato, specialmente nella periferia dell'eurozona, dove i conti pubblici necessitano di aggiustamenti in un contesto di tensione geopolitica e di incertezza sul fronte dei tassi e della crescita. Il Btp è così balzato di 11 punti base, al 4,07%, massimo da dicembre, seguito da Grecia (+10 punti), Spagna, Portogallo e Belgio (+9 punti), mentre lo spread con il Bund è risalito a quota 140. Male è andato anche l'euro, che è sceso fino a 1,073 sul dollaro (-0,6%), ai minimi da un mese a questa parte.

"E' improbabile che il Parlamento impedisca progressi su priorità chiave come la sicurezza e la competitività, compresa un'unione dei mercati dei capitali" ma un "margine più sottile" della coalizione centrista "potrebbe rendere più difficile ottenere la conferma di una nuova commissione e l'approvazione di alcune leggi nei prossimi cinque anni", sintetizza Moody's. Barclays giudica "improbabile una radicale inversione di marcia": il Ppe dispone di una "confortevole maggioranza" ma "posizioni più dure sull'immigrazione e meno green deal" sono possibili mentre "potenziali stalli a Bruxelles e l'incertezza prima delle elezioni francesi" costeranno ai mercati europei un "premio al rischio più alto". Proprio su Parigi si catalizza ora l'attenzione degli investitori. Le elezioni anticipate, afferma State Street, escludono "nel breve termine" l'adozione di un "programma di consolidamento fiscale" e "riforme strutturali". "Dato l'elevato deficit di bilancio del Paese, l'assenza di miglioramenti implica un premio di rischio più elevato per le obbligazioni francesi e per i Paesi più deboli dell'Eurozona". Il voto di fine giugno rappresenta per Algebris "un evento politico fondamentale per l'Europa": una vittoria di Le Pen "implicherebbe deficit più ampi e una svolta a destra nella politica europea, anche se l'impatto sui principali dossier dell'Ue (come i Green Deals) sarà probabilmente relativamente contenuto dal fatto che la legislazione è già stata approvata e ora è in fase di attuazione".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it