(ANSA) - ROMA, 11 GIU - In tre quarti degli impianti di fonti
fossili di tre regioni d'Italia sono state rilevate perdite di
metano. È quanto denuncia Legambiente nel rapporto finale della
seconda edizione della campagna "C'è puzza di gas.
Tra gennaio e maggio del 2024, su 45 impianti a fonti fossili
monitorati in Abruzzo, Lombardia e Piemonte con una termocamera
per la rilevazione ottica di gas "Flir Gf320", sono state
trovate emissioni di gas metano in 34 impianti, il 75,5%, per un
totale di 120 punti di emissione.
Di queste perdite, 35 sono casi di venting (rilascio diretto
in atmosfera) e 85 sono perdite da differenti componenti delle
infrastrutture (bulloni, valvole, giunture, connettori,
contatori), legate spesso a una bassa o scarsa manutenzione.
In otto giorni di analisi (condotte sul suolo pubblico), sono
state trovate in Lombardia emissioni significative in 14
impianti su 19 monitorati, in 12 su 15 monitorati in Piemonte,
in 8 su 11 in Abruzzo.
Il metano ha un effetto climalterante fino a 86 volte
maggiore della Co2. Il 37% delle emissioni di questo gas a
livello globale nel 2023 deriva dal settore energetico. Se
guardiamo ai Paesi importatori, l'Italia è tra quelli con la
maggiore intensità di emissioni: 8.500 tonnellate di perdite per
ogni milione di tonnellate.
Tra gli impianti più critici, in Lombardia la Centrale di
stoccaggio di Sergnano (Cremona), quella di Settala (Milano) e
la Stazione di Valvola di Caviaga (Lodi): rispettivamente con 15
punti di emissione (10 perdite e 5 venting), 5 (1 perdita e 4
venting) e 5 perdite.
In Piemonte viene segnalato l'impianto di regolazione e
misura di Pernate (Novara) con almeno 10 perdite e 2 venting e
l'impianto Remi nei pressi di Gravellona Toce (Verbania) con 10
perdite.
In Abruzzo le situazioni più gravi riguardano l'impianto Remi
di San Salvo (Chieti), con 13 perdite e 1 caso di venting e
quello di Casalforzato (Chieti) con 7 perdite e 1 venting.
(ANSA).
Legambiente, perdite di metano da 3/4 degli impianti
Rilevate in Abruzzo, Lombardia e Piemonte