Economia

Urso, per Iia unica alternativa a Seri era la liquidazione

Marchesini, atteggiamento di Urso inspiegabile e offensivo

Redazione Ansa

Per Industria italiana autobus non c'era alternativa alla vendita ad un socio privato e tanto meno alternativa a Seri Industrial. Lo ha spiegato il ministro delle Imprese Adolfo Urso, difendendo le scelte del governno.

Sin dall'inizio, ha spiegato rispondendo ad un'interrogazione alla Camera, l'esecutivo ha operato nell'interesse esclusivo dell'azienda e dei lavoratori e alla prova dei fatti non esistono scenari alternativi alla privatizzazione se non la liquidazione della società. Nè tanto meno esistono al momento offerte di potenziali acquirenti migliori per i soci e per i lavoratori rispetto a quella autorizzata dal ministero". Ripercorrendo la storia dell'azienda, Urso ha sottolineato che in Iia "abbiamo trovato un disastro", quindi "abbiamo risanato l'azienda" e ora "possiamo accompagnarla nella crescita di mercato". La vicenda dell'azienda, ha aggiunto, rappresenta un caso emblematico di "uso distorto della cosa pubblica che ha compromesso lo sviluppo dell'industria nazionale dei veicoli".

Urso ha ripercorso la storia, partendo dalle due aziende che hanno dato origine a Iia, e che "da gioielli erano diventate carrozzoni di Stato in cui collocare i manager trombati".

"Trovo inspiegabile e anche offensivo l’atteggiamento del ministro. Prima cosa perché siamo imprenditori seri e non ci va di essere trattati in questo modo. Abbiamo fatto un’offerta, l’abbiamo rinnovata e messa a punto su richiesta del ministero e non abbiamo ricevuto nessuna risposta ufficiale. Le risposte le abbiamo lette sui giornali. Non capisco, bastava dire che la nostra offerta non era economicamente conveniente".

Lo ha detto Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria, in merito alle parole del ministro delle Imprese Adolfo Urso su Industria italiana autobus. 

   

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