Economia

Una docuserie sul caso Bio-On in preparazione da Indigo

13 anni di lavoro di Vanni Gandolfo per startup bio-plastiche

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 01 LUG - Si prepara una docuserie sul caso Bio-On, la startup che era destinata a diventare la nuova Apple delle bio-plastiche grazie al brevetto di una plastica interamente biodegradabile e di origine biologica aprendo la concreta possibilità di un mondo pulito, ma che è improvvisamente crollata dopo un attacco speculativo e un'inchiesta giudiziaria. La annuncia Indigo Film.
    Tredici anni di riprese esclusive e centinaia di ore di girato inedite raccolte da Vanni Gandolfo per raccontare l'incredibile storia di Bio-On, azienda bolognese della bioplastica fondata da Marco Astorri e Guy Cicognani nel 2007.
    La docuserie è creata e diretta da Vanni Gandolfo, scritta da Vanni Gandolfo e Vittorio Moroni. Marco Astorri, emiliano doc, sogna di produrre una bio-plastica che si autodistrugge: sarebbe la salvezza per il pianeta. È un grafico pubblicitario audace e trascina nell'impresa il suo amico italo-francese Guy Cicognani.
I due volano all'Università delle Hawaii di Honolulu dove trovano il materiale perfetto e portano la rivoluzione nelle campagne bolognesi, fondando Bio-on.
Un regista, Vanni Gandolfo, accende la telecamera e per oltre tredici anni riprende l'incredibile storia di una start-up Made in Italy diventata improvvisamente un Unicorno in Borsa. Fino a quando scoppia lo scandalo: l'accusa è di aver creato un castello di carta e Marco Astorri viene fermato. Da lì inizia il caso giudiziario, tuttora in corso. In questi cinque anni è successo di tutto, compresa la rinascita di Bio-On. La verità però non è ancora emersa.
    Partendo dal materiale inedito raccolto nei tredici anni in cui ha seguito tutta la vicenda, Vanni Gandolfo incontrerà i protagonisti di questa storia, a partire da Marco Astorri con cui Indigo Film ha un accordo di esclusiva. "Sono partito convinto di raccontare la nascita della start-up che avrebbe cambiato il pianeta, finché non sono stato costretto a fare una doccia fredda, perché qualcuno mi diceva che la realtà era diversa. Non ho fermato la telecamera e ho continuato a girare.
    Raccontare la realtà è un'impresa molto difficile, ma avere il privilegio di seguire una storia per un tempo così lungo è il sogno di ogni documentarista".
    Nicola Giuliano, produttore Indigo Film, racconta il fascino di questa storia, "che sembra fatta apposta per essere raccontata dal cinema. Quella di un uomo che prova a realizzare un grande sogno che di colpo va in frantumi. Sarà un processo a stabilire se il protagonista è un mostro o la vittima di una macchinazione? È un grande giallo che verrà raccontato con il linguaggio del documentario, dando voce a tutti i protagonisti e scandagliando tutti gli avvenimenti". (ANSA).
   

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