Economia

Assarmatori, 'servono i profesionisti del mare'

Messina, 'continua il cambio bandiera navi armatori italiani'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 02 LUG - "Anche per il lavoro marittimo v'è l'esigenza di una corposa opera di semplificazione. Abbiamo la necessità di professionisti del mare: ufficiali, sottufficiali e personale di coperta la cui carenza ha assunto connotati emergenziali soprattutto durante la stagione estiva. Ma anche il personale dedicato alla hotellerie è oggi necessario per soddisfare la domanda delle compagnie di crociera in grande aumento: nel 2023 in Italia sono state movimentate quasi 14 milioni di persone, le proiezioni a fine 2024 ci dicono che questo dato, già di per sé record, sarà ancora più elevato".
    Lo ha detto il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, all'assemblea annuale dell'associazione.
    "Anche in questo ambito l'anno di lavoro ha portato a risultati tangibili. Nello scorso novembre, l'emanazione di un decreto Interministeriale del Mit e del Mef ha finalmente consentito l'utilizzo di preziose risorse economiche per la formazione di nuove professionalità da parte delle compagnie. È un provvedimento fortemente voluto da noi, dal governo, e dalle parti sociali.
    Siamo dunque andati a cercare i marittimi del futuro a casa loro, organizzando incontri in varie regioni italiane con i giovani e meno giovani in cerca di una occupazione stabile e fortemente specializzata. Altri ne organizzeremo subito dopo l'estate.
    L'ampia partecipazione che abbiamo riscontrato ci fa ben sperare: i giovani ci sono, hanno voglia di lavorare e di mettersi in gioco. Ora dobbiamo continuare - tutti insieme: noi armatori, le istituzioni, le organizzazioni sindacali - ad abbattere quelle barriere che si frappongono fra domanda e offerta di lavoro. L'Italia vanta una storica tradizione marittima, un patrimonio di esperienze di cui non dobbiamo permettere la dissipazione".
    "L'anno scorso avevamo lanciato l'allarme relativamente al flagging out, ovvero al fatto che un numero crescente di navi armate da armatori italiani avesse cambiato bandiera. Il fenomeno purtroppo non si è arrestato", ha sottolineato Messina ribadendo che "gli armatori non scelgono di cambiare bandiera per issarne una 'di comodo' a bordo delle loro navi. Niente di più sbagliato e fuorviante". Infatti, "quello che cercano, e che spesso trovano addirittura in registri di altri Stati membri dell'Unione europea, è minor burocrazia, che si traduce in efficienza, rapidità, minori running cost a parità di sicurezza e certificazioni, un vero risparmio di tempo e di costi", ha spiegato Messina che ha comunque sottolineato che in Italia "molto è stato fatto negli ultimi mesi", in particolare riferendosi al "disegno di legge a firma del Senatore Lucio Malan, in questo momento al vaglio del Senato, che contiene molti elementi che vanno nel senso dell'auspicata sburocratizzazione e digitalizzazione". (ANSA).
   

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