Eurostat ritiene che il Superbonus maturato dopo l'adozione della riforma contenuta nel decreto legge di marzo e convertita in legge a maggio, debba "essere registrato nei conti pubblici come credito d'imposta non pagabile nel 2024", salvo per le eccezioni previste dalla legge.
Lo si legge nel parere inviato all'Istat sulla contabilizzazione dei crediti.
Si deduce quindi che per gli anni passati l'effetto sul deficit rimarrà concentrato negli anni stessi di attivazione del credito, mentre a partire dall'adozione delle ultime norme l'impatto del Superbonus sull'indebitamento sarà spalmato negli anni successivi.
Il parere di Eurostat sul Superbonus: crediti 2024 'non pagabili'
Responso all'Istat dopo la legge di maggio, effetto sul deficit spalmato