(ANSA) - CAGLIARI, 05 LUG - Anche le imprese sarde che
effettuano trasporti da e per la Penisola, movimentando via nave
l'80% delle merci, sono preoccupate dai costi aggiuntivi imposti
dalle compagnie di navigazione per imbarcare e traghettare i
mezzi, i cosiddetti "noli marittimi", che condizionano
pesantemente i bilanci di gestione di tutte le realtà del
settore.
"Infatti, da lunedì 1 luglio viene applicato un ulteriore
aumento per il traghettamento dei veicoli che vanno anche ben
oltre i 120 euro a mezzo", sostine la Confartigianato Sardegna
secondo la quale "con l'aumento di luglio continua
l'irrefrenabile crescita delle tariffe che già nel periodo
gennaio 2019/gennaio 2024 ha fatto registrare un incremento di
circa il 70%".
Preoccupata per la situazione, l'associazione, insieme ad
altre sigle nazionali del settore riunite in Unatras, ha scritto
al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo
Salvini, chiedendo di "adoperarsi con il governo per intervenire
urgentemente e scongiurare, in primo luogo, eventuali
speculazioni."
"I costi per salvaguardare l'ambiente non possono essere
sempre sostenuti dall'ultimo anello della catena economica -
afferma Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Sardegna -
nell'immediato occorre però che le imprese di autotrasporto
riescano a sopravvivere. Occorre introdurre modifiche normative
che consentano agli autotrasportatori di recuperare
automaticamente in fattura questo surplus di costi, come già
dovrebbe accadere per il gasolio". (ANSA).
Più costi per le merci via mare,protestano gli autotrasportatori
Confartigianto Sardegna scrive al ministro Salvini