Economia

Bankitalia prudente sulla crescita, traino dal turismo

La stima resta a +0,6% in 2024. Confindustria: 'La manifattura frena'

Redazione Ansa

L'economia dell'Italia cresce "a ritmo moderato" spinta dall'esplosione del turismo dove però il surriscaldamento dei prezzi di alloggi, ristorazione e altri servizi, frena la discesa dell'inflazione che resta comunque sotto il 2%.

Il bollettino economico della Banca d'Italia per ora resta ancora ancorato a quella stima di +0,6% del prodotto interno lordo per il 2024 diffusa a giugno in ambito Bce anche se, come ha spiegato il governatore Fabio Panetta all'assemblea dell'Abi del 9 luglio, il secondo trimestre ha visto un Pil più o meno uguale a quel +0,3% dei primi tre mesi dell'anno. Il consensus economico la stima comunque a +0,8% per i 12 mesi.

Numeri che avevano indotto, nella stessa occasione, il ministro dell'economia Giorgetti a definire alla portata l'obiettivo dell'1% scritto nel Def dal governo. Sulla linea prudente di Banca d'Italia (lo stesso Panetta aveva avvisato di non lasciarsi andare a un "eccessivo ottimismo") è anche Confindustria.

Nella sua congiuntura flash non fornisce numeri ma avvisa che si tratta di una "crescita lenta", "cresce (poco) il Pil in Italia". E Confcommercio in un suo rapporto stima un magro +0,1% nel secondo trimestre ma con un +0,9% nell'intero anno. Si vedrà se i mesi estivi, grazie al comparto turistico e dei servizi, possano dare quella spinta ulteriore al prodotto e se l'autunno sarà privo di elementi negativi anche sul fronte internazionale. Se infatti le presenze record di stranieri (oltre ai turisti nazionali) e la conseguente crescita della spesa fanno ben sperare, la manifattura del nostro paese prosegue nella sua flessione.

L'industria, rilevano gli esperti di Viale dell'Astronomia, "prosegue il calo (nonostante il recupero di maggio)" ed ha "prospettive fiacche" con un rischio di frenata per gli investimenti che fino a ora erano stati in aumento. Fra gli elementi negativi la fine del Superbonus e la situazione non rosea dell'economia di Germania e Francia, con i quali il nostro interscambio è molto forte. Gioveranno invece il Pnrr e le misure industria 5.0. In chiaroscuro il fronte del credito. Il taglio dei tassi Bce sta avvenendo a un ritmo più lento: il peso del debito sulle imprese resta quindi elevato e la ripresa dei finanziamenti, in calo da diversi mesi, non è ancora all'orizzonte con conseguenze anche sul mercato immobiliare.

Segnali positivi, concordano un po' tutti, arrivano poi dai consumi. L'aumento dell'occupazione e soprattutto il calo dell'inflazione che in Italia è sotto la media Ue e ben al di sotto dell'obiettivo del 2%, hanno fatto risalire il potere d'acquisto delle famiglie. Queste, secondo le stime della Banca d'Italia, hanno proseguito nel recupero dei consumi dopo la debacle del 2023, seppure con moderazione ricominciando, allo stesso tempo, a mettere da parte dei risparmi. E tuttavia le famiglie si troveranno di fronte in questi mesi vacanzieri a una robusta crescita dei prezzi nel comparto turistico. Gli aumenti nel settore in Italia, si legge nel testo del bollettino economico, sono "nettamente superiori" all'inflazione media dei servizi.

"Anche per effetto della ripresa della domanda, dall'estate del 2022 in Italia l'inflazione relativa alle attività turistiche (alloggi, ristoranti, pacchetti vacanze e trasporti) è stata nettamente superiore a quella media dei servizi", spiegano gli esperti di via Nazionale. Aumenti denunciati dai consumatori come il Codacons che parlano di "rincari ingiustificati".

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