(ANSA) - ROMA, 23 LUG - "L'infrastruttura per l'eolico
offshore è da costruire, ma si sta costruendo. I porti sono in
corso di individuazione.
"L'eolico offshore sta finalmente disegnando un comparto
industriale che possa seguire l'applicazione marina di una
tecnologia matura - ha proseguito Togni -. L'eolico nel
Mediterraneo dovrà trovare la forma dell'eolico flottante. E poi
bisognerà chiudere il cerchio con un quadro normativo stabile e
di lungo periodo".
"Come Anev abbiamo indicato in 11 Gigawatt al 2040 quello che
questa tecnologia può raggiungere - ha detto ancora il
presidente di Anev -. Per fare questo, è necessario avere già da
oggi il Decreto Fer2 (il decreto del Mase con gli incentivi per
le rinnovabili innovative, ndr), che stiamo tutti aspettando, e
un quadro di sviluppo della parte infrastrutturale. Tutto questo
per evitare che succeda con l'eolico offshore quello che è
successo con il fotovoltaico, cioè una crescita impetuosa ma non
controllata, che non ha portato un beneficio in termini di
crescita industriale del paese".
Per l'eolico offshore, ha concluso Togni, "parliamo di 3,8
Gigawatt nel Fer2, di 2 Gw al 2030 nel Pniec (il piano nazionale
energia, ndr). Sono numeri estremamente importanti. Già solo i 2
Gw al 2030 significherebbero una lavorazione di acciaio in
quantità equivalente a quella che tutta l'Italia utilizza per
gli altri scopi, un raddoppio di questi numeri". (ANSA).
Togni (Anev), per l'eolico offshore servono almeno 4 porti
"Il Decreto Energia ne prevede 2, ma non bastano"