Economia

Tavares, 'accordo con il governo? Nessuna ragione per non farlo'

'Soddisfatti del dialogo con sindacati, hanno capito"

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 25 LUG - "Ci sono buone prospettive, dal nostro punto di vista non c'è assolutamente alcuna ragione per non fare un accordo". Lo ha detto l'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, a proposito della possibilità di un accordo con il governo italiano nel tavolo automotive convocato per il 7 agosto.
    "Abbiamo ricevuto una lettera al ministro Urso in occasione dei 125 anni di Fiat, ci poneva delle richieste alle quali abbiamo risposto in modo molto corretto, professionale e con buone intenzioni. Penso che siano le risposte che il governo italiano si aspetta da noi", ha spiegato Tavares. "Sono molto positivo, soprattutto quando vedo che stiamo andando nella stessa direzione. Siamo leader di mercato, un'azienda che fa profitti, abbiamo una significativa presenza produttiva e abbiamo eccellenti partner sindacali. Non c'è alcuna ragione per cui non dovremmo portare ulteriore valore e ricchezza all'Italia. Penso che quindi sia abbastanza facile convergere.
    Per qualche motivo che non capisco di tanto in tanto ci si scontra, è la vita".
    Tavares ha elogiato i sindacati. "Sono molto soddisfatto del dialogo con i sindacati italiani. Abbiamo incontrato i sindacati tre volte, due a Torino e uno a Roma, abbiamo spiegato il piano, il loro feedback è stato 'capiamo, ha senso'" ha osservato "In Italia siamo concentrati nella realizzazione del piano che è sostenuto dai nostri partner sindacali. Ci hanno chiesto di non puntare solo sui veicoli elettrici e noi abbiamo portato un modello aggiuntivo (la 500 ibrida a Mirafiori, ndr). Il problema è che nel percorso di elettrificazione dobbiamo attenerci alle normative europee; c'è un disallineamento nei Paesi europei rispetto all'obiettivo fissato da Bruxelles".
    Tavares ha anche parlato dell'arrivo a settembre dei primi veicoli di Leapmotor in Europa: "L'omologazione procede. Proprio oggi ho preso delle decisioni sulle questioni dei ricambi e della distribuzione. C'è grande entusiasmo tra i concessionari per l'arrivo di questo marchio. "E' il nostro quindicesimo marchio. Sono troppi? Se non sono redditizi ne chiuderemo qualcuno. Non possiamo permetterci di avere brand che non guadagnano". (ANSA).
   

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