(ANSA) - ROMA, 05 AGO - Tra il 2019 e il 2023 le aziende
dell'imprenditoria del mare sono aumentate di oltre il 4%,
contro un calo complessivo del tessuto imprenditoriale del 2,2%,
con picchi di crescita delle attività guidate da donne (+7,5%) e
del turismo (+8,9%). Roma la "capitale" tallonata da Napoli e
seguita, a grande distanza, da Venezia.
"La Blue economy delle imprese disegna una sorta di Italia
capovolta in termini di sviluppo, con un Mezzogiorno che inverte
la tradizionale immagine di area a minore crescita e presenza
imprenditoriale, pur continuando a segnare ritardi dal punto di
vista della produttività complessiva di quasi il 15% rispetto al
dato medio del Paese" spiega Gaetano Fausto Esposito direttore
generale del Centro Studi Tagliacarne secondo cui "se le imprese
meridionali esprimessero la stessa produttività e capacità di
collegamento con gli altri settori produttivi dimostrata da
quelle settentrionali il valore aggiunto dell'economia del mare
crescerebbe al Sud di circa 15 miliardi di euro".
Il 49% delle imprese della Blue economy risiede nel Meridione,
ma genera meno di un terzo del valore aggiunto prodotto
dall'intera economia del mare. Poco meno della metà del "Sistema
mare" nazionale è rappresentato da imprese operanti nel settore
dei servizi di alloggio e ristorazione che ammontano a 110.387
unità. Seguono per numerosità, le attività sportive e ricreative
(34.246 imprese) e la filiera ittica (32.199 imprese), con un
peso che si attesta, rispettivamente, al 15,0% ed al 14,1%.
Supera il 12% il contributo della filiera cantieristica (28.171
imprese). (ANSA).
Economia del mare cresce, le imprese ora sono quasi 228mila
In 4 anni il 4% in più, sprint delle donne (+7,5%)