Economia

Giorgetti: 'Il Piano strutturale di bilancio non dimentica nessuno, focus su pensioni e sistema sanitario'

'Alcune saranno pubbliche, altre con azione strutturale Psb'

Giancarlo Giorgetti

Redazione Ansa

 Il Piano strutturale di bilancio "non lascia indietro nessuno. Si concentra sulla sostenibilità del sistema pensionistico e la qualità del sistema sanitario". Lo scrive il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti nella premessa al Piano strutturale di bilancio di medio termine. "Ma poiché nel lungo termine la sostenibilità del welfare dipende dalla demografia, accanto al potenziamento e all'ordinato sviluppo dei pilastri complementari di previdenza e sanità - prosegue -, il Piano rafforza le politiche per la famiglia, per sostenere la natalità e la genitorialità, con migliori servizi alle famiglie e incentivi dedicati".  "La sfida più grande per il Paese è rappresentata dall'elevato stock di debito pubblico e dal relativo onere per interessi. Essi hanno spiazzato ogni margine per disegnare politiche pubbliche di sostegno alla crescita negli ultimi decenni. Gli spazi, sia pur limitati, per gli investimenti pubblici concessi dal Piano dal 2027 e una politica di bilancio prudente e credibile sono due elementi cruciali per aggredire il fardello del debito e della spesa per interessi, alleggerendolo in modo strutturale. Il sentiero di politica fiscale che il Piano propone è realistico, credibile e prudente. Esso disegna un percorso che consentirà di comprimere stabilmente i tassi di interesse sul debito e lo spread sulle nuove emissioni". 

"Il Governo - prosegue Giorgetti - conferma e rende strutturale gli effetti del cuneo fiscale sui redditi da lavoro dipendente fino a 35 mila euro e l'accorpamento delle aliquote Irpef su tre scaglioni già in vigore quest'anno. Gli effetti del cuneo fiscale assumeranno una nuova fisionomia al fine di raggiungere il medesimo obiettivo senza ulteriori tensioni sul piano della spesa pluriennale". Il ministro aggiunge che "le politiche invariate comprendono anche le risorse necessarie al rinnovo dei contratti pubblici, al finanziamento di misure per favorire la natalità e al rifinanziamento delle missioni di pace.   Nello scenario programmatico del Piano strutturale di bilancio, il deficit scenderà sotto il 3% nel 2026 e sotto il 2% nel 2029. I saldi nominali (indebitamento netto della Pa) dello scenario programmatico migliorano dal -3,8% del Pil di quest'anno al -3,3% nel 2025, al -2,8% nel 2026, al -2,6% nel 2027 e poi fino al -1,8% nel 2029. I deficit nominali previsti per gli anni 2024-2026 - aggiunge il ministro - sono inferiori a quelli dello scenario a legislazione vigente del Def di aprile". 

 La piena attuazione degli impegni assunti con il Pnrr e poi una serie di riforme che riguarderanno dal fisco alla giustizia con l'arrivo di "nuove misure volte a migliorare la compliance nelle transazioni che coinvolgono il consumatore finale in campo tributario e la riduzione della durata dei processi e abbattimento dell'arretrato in quello giudiziario. Si legge nell'introduzione, firmata dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, del Piano Strutturale di Bilancio (Psb). Previste anche la riforme nella Pa (per migliorare i servizi), la digitalizzazione, la concorrenza e l'ambiente imprenditoriale nella nuova legge Concorrenza 2024. Saranno poi attuate "misure per migliorare la programmazione e il controllo della spesa pubblica e per responsabilizzare i centri di spesa a livello statale, regionale e locale in coerenza al progredire della cosiddetta 'Autonomia differenziata'". 

 "Affrontare le altre sfide del Paese - prosegue Giorgetti - richiederà ingenti risorse negli anni a venire: in parte queste saranno di origine pubblica" e "in parte saranno invece reperite grazie all'azione strutturale del Piano, finalizzata a rimuovere gli ostacoli alla mobilizzazione dei capitali privati". Proprio questo, evidenzia il ministro, è "uno snodo essenziale per assicurare il volume di investimenti richiesto dalle transizioni ambientale, energetica e tecnologica".  Il governo utilizzerà le risorse che emergono tra l'andamento dei conti e le nuove previsioni programmatiche (il cosiddetto 'spazio fiscale') per rendere strutturali il taglio del cuneo e le tre aliquote Irpef ma anche per nuove misure della manovra. Ulteriori interventi, invece, saranno finanziati dalla lotta all'evasione, dal concordato biennale e dalla riduzione della spesa. Per Giorgetti, "lo spazio fiscale risultante tra andamenti del saldo nominale primario e quello a legislazione vigente è finalizzato al finanziamento delle cosiddette politiche invariate e delle nuove misure che il Governo intende adottare. Altri interventi saranno opportunamente finanziati con risorse derivanti dall'adempimento collaborativo e da altre misure di contrasto dell'evasione fiscale, nonché da misure di contenimento delle uscite", scrive il ministro. 

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