Economia

A.Illy, la Big Science può correggere il percorso evolutivo

Con AI si moltiplica enne volte possibilità del problem solving

Redazione Ansa

(di Francesco De Filippo) (ANSA) - TRIESTE, 02 OTT - Non una "transizione" ma una "correzione del nostro percorso evolutivo da un modello di sviluppo estrattivo e lineare, che sfrutta l'ambiente e lo danneggia, a uno rigenerativo e circolare per sfruttare meno risorse e inquinare di meno". Per Andrea Illy si può raggiungere questo obiettivo con le Big Science e con l'AI, in grado di dare risposte ai gravi problemi ambientali causati dall'uomo.
    Illy, presidente della illycaffè e co-presidente con Jeffrey Sachs della Regenerative Society Foundation, lo ha spiegato a margine di Big Science Business Forum in corso a Trieste. "La risorsa numero uno, la natura che ci dà da vivere, è una torta che stiamo rimpicciolendo per un numero di commensali sempre più alto". Per modificare questa situazione occorre "un cambiamento della società, degli stili di consumo e di cultura, della tecnologia intesa come energia, acqua, ambiente, industria e inquadramento normativo". Una correzione "che necessita delle scienze, umane e naturali. Quella che deve dare le risposte più big è, appunto, Big Science" (progetto di ricerca che richiede finanziamenti notevoli e su lunghi periodi, gruppi di scienziati e tecnici, grandi laboratori). Big Science associata alla "attuale intelligenza artificiale generativa e quella futura del quantum computing con una potenza di un milione di volte maggiore". Esempio: contro l'effetto serra, che sta "provocando la chiusura del nostro sistema Terra", è "la Big Science che può dare una risposta: filtrando l'energia che arriva sulla Terra con geoingegneria spaziale, o facendo buchi ripristinando il normale scambio di raggi infrarossi nello spazio". Analogamente, con la Big Science si può "elettrificare l'energia": "Dobbiamo attrezzarci per sfruttare istantaneamente l'energia del sole perché non abbiamo modo di stoccarla; abbiamo nuovi stock come l'idrogeno ma sono temporanei". Stesso discorso per la gestione dell'acqua "le cui riserve diminuiscono" e la biodiversità: "Come fatto per il genoma umano, va realizzato per tutta la biodiversità esistente, per capire qual è la biodiversità rilevante ai fini dei servizi ecosistemici che ci servono per la vita". Non ha paura dell'AI? "Se l'intelligenza è la capacità di risolvere i problemi e il progresso sono i problemi risolti, allora l'IA moltiplica per "n" volte la capacità umana di risolvere i problemi a partire da quelli creati nell'Antropocene. La vera potenza dell'AI è nel problem solving: noi abbiamo una capacità limitata di gestire la complessità, la AI ha capacità quasi infinite". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it