Economia

Istat conferma le stime dell'inflazione a settembre +0,7%, il livello più basso dell'anno

Rallentano i beni energetici, aumenta il carrello della spesa

Aumentano i prezzi del 'carrello della spesa'

Redazione Ansa

L'Istat conferma la stima preliminare dell'inflazione di settembre. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e una crescita dello 0,7% su base annua dal +1,1% del mese precedente. E' il livello più basso registrato da inizio anno.

La decelerazione si deve principalmente ai prezzi dei Beni energetici, sia regolamentati (da +14,3% a +10,4%) che non (da -8,6% a -11,0%).  Limate invece al ribasso le stime sui prezzi del cosiddetto "carrello della spesa" salito a settembre a +1,0% dal + 0,6% di agosto .

Oltre che per il calo dei beni energetici, la decelerazione del tasso d'inflazione si deve anche, se pure in misura minore, al rallentamento dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,5% a +4,0%) e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,9% a +2,4%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall'inversione di tendenza dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da -0,5% a +0,3%).
    La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni registra una flessione più ampia rispetto al mese precedente (da -0,5% a -0,9%) e quella dei servizi risulta in decelerazione (da +3,2% a +2,8%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni resta su +3,7 punti percentuali (come ad agosto).
    I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona tornano ad accelerare su base tendenziale (da +0,6% a +1,0%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto rallentano (da +1,1% a +0,5%).
    La diminuzione congiunturale dell'indice generale si deve principalmente ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-2,2%), dei Beni energetici regolamentati e non regolamentati (-1,1% entrambi) e dei Beni alimentari lavorati (-0,5%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall'incremento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+1,4%) e dei Beni durevoli (+0,4%) e semidurevoli (+0,3%). (ANSA).
   

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