(ANSA) - RIMINI, 06 NOV - "Nel 2023 le emissioni di Co2 hanno
raggiunto il loro massimo storico, 57,1 miliardi di tonnellate,
secondo i dati dell'Unep. Sono aumentate del 51% rispetto al
1990 e del 5% sul 2015.
"Per rimanere entro 2 gradi dai livelli pre-industriali, al
2030 servirebbe tagliare da 11 a 14 miliardi di tonnellate di
emissioni - ha proseguito Barbabella -. Per stare entro 1,5
gradi, serve un taglio da 19 a 22 miliardi di tonnellate. Con le
tecnologie esistenti, senza inventare nulla di nuovo, si possono
tagliare 31 miliardi di tonnellate. E metà di questo taglio può
essere fatto a basso costo".
"Nel 2024 gli investimenti sull'energia pulita doppieranno
quelli sulle fonti fossi - ha detto ancora il ricercatore -. I
costi del green si sono molto ridotti. In media, gli
investimenti sulle rinnovabili raddoppiano ogni 2 o 3 anni,
quelli sugli accumuli ogni anno".
Barbabella ha spiegato che il maggiore emettitore di Co2 al
mondo è la Cina, seguita nell'ordine da Stati Uniti, India ed
Unione europea. Insieme, questi quattro soggetti producono il
60% delle emissioni mondiali. "Pechino è responsabile di 2/3
dell'aumento delle emissioni negli ultimi 20 anni - ha detto lo
studioso -. Ma domina anche il mercato mondiale della
transizione energetica", dai pannelli solari alle auto
elettriche. (ANSA).
Italy for Climate, nel 2023 record di emissioni di Co2
57,1 miliardi di tonnellate secondo l'Unep