Niente autobus, metropolitane, tram e treni locali - o quasi - dalle città del Nord a quelle del Sud Italia, nel giorno dello sciopero unitario dei mezzi pubblici. Il traffico è in tilt a Napoli, ci sono code di passeggeri in attesa a Roma alla stazione Termini, metropolitane ferme pure a Milano e Torino, il servizio è paralizzato anche a Firenze e Bologna.
L'adesione dei lavoratori è pressoché totale, con punte del 100% e una media del 90%, secondo i sindacati, nella prima mobilitazione senza fasce di garanzia da quasi 20 anni. Era il 2005 l'ultima volta che vi si è fatto ricorso. E non ce ne sarà un'altra in futuro, nei piani del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. "Fare scioperi selvaggi, senza garantire fasce di garanzia significa danneggiare il Paese. Per quello che mi riguarda, sarà l'ultimo sciopero di questo genere", ha detto Salvini che si è impegnato a non consentire più "a minoranze irresponsabili di boicottare l'Italia".
A Salvini ha risposto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, dalla manifestazione sotto al ministero chiedendo "rispetto per i lavoratori in sciopero" e domandando che cosa ha fatto lui per rinnovare il contratto nazionale del trasporto pubblico locale, scaduto da un anno. I manifestanti in piazzale Porta Pia scandivano "Salvini, dacci i soldi!" e "Il tranviere paura non ne ha".
Martedì 12 intanto la trattativa ripartirà, come ha annunciato il viceministro Edoardo Rixi, che ha ricevuto una delegazione dei sindacati in sciopero - Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro. "Convocheremo anche la parte datoriale, i ministeri del Lavoro e dell'Economia e gli enti locali", ha detto Rixi. L'obiettivo è affrontare le questioni più urgenti e definire un cronoprogramma.
L'apertura del ministero è stata accolta con favore dai sindacanti anche se la Filt ha sottolineato che saranno "soddisfatti solo quando il contratto si chiuderà" e la Uilt ha precisato che "verificherà" il rispetto degli impegni. La Fit ha chiesto poi che il protocollo anti-aggressioni già sottoscritto "divenga presto operativo". Il tema della sicurezza sarà tra quelli trattati collateralmente al tavolo sulla vertenza, così come la riforma complessiva del settore e il nodo delle risorse.
La legge di bilancio ha stanziato 120 milioni per il fondo nazionale dei trasporti, a fronte di un fabbisogno stimato dai sindacati in 1,7 miliardi. "È inaccettabile. Bisogna mettere i lavoratori in condizione di fare bene il loro lavoro per un servizio pubblico fondamentale", ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha preso parte alla manifestazione.
Il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha dichiarato che "il trasporto pubblico locale è un settore che ha bisogno di investimenti e di diventare un punto di riferimento per rendere più vivibili le città". Mentre il capo della Cisl, Luigi Sbarra, che non era in piazza perché all'inaugurazione di una nuova sede sindacale a Caivano, ha stigmatizzato "l'atteggiamento dilatorio e inaccettabile delle associazioni datoriali".
I sindacati rivendicano che la protesta non è contro gli utenti, ma anche per loro, che affrontano tutti i giorni i disagi di un servizio pubblico in emergenza. Ne è un esempio la testimonianza di una donna, intervistata davanti alla Stazione Termini: "sono pendolare e sono campana. Tutti i giorno prendo il treno più la metro e l'autobus. È sempre devastante", ha detto, ma con gli scioperi "è un continuo, ogni venerdì, ma non possiamo sempre assentarci dal lavoro". A Roma è stato il settimo sciopero da luglio. Ma la mobilitazione continuerà - hanno ribadito i sindacati - finché non arriveranno risposte.
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