L'Italia è terza tra i Paesi Ocse per il livello della pressione fiscale. Nel 2023 era al 42,8%, stabile rispetto all'anno precedente, ma ben al di sopra della media dell'organizzazione pari al 33,9%.
Secondo le statistiche sulle entrate fiscali pubblicate oggi dall'organismo internazionale, prima è la Francia il 43,8% e seconda la Danimarca dove il rapporto tra peso delle tasse e Pil è al 43,4%.
Il livello medio delle entrate fiscali tra i Paesi Ocse è rimasto sostanzialmente invariato nel 2023, poiché i governi hanno cercato di alleviare il peso del costo della vita nonostante le crescenti sfide di spesa legate al cambiamento climatico e all'invecchiamento della popolazione, sottolinea l'Ocse.
L'indagine Revenue statistics 2024 mostra che la pressione fiscale nella media dei Paesi membri dell'organizzazione era al 33,9% nel 2023, 0,1 punti percentuali al di sotto del 2021 e del 2022, ma al di sopra del livello pre-pandemia, cioè del 33,4% del 2019. Nel 2023, il rapporto tra imposte e Pil è aumentato in 18 dei 36 paesi Ocse per i quali sono disponibili dati preliminari, è diminuito in 17 ed è rimasto invariato in uno, cioè l'Italia. Gli aumenti maggiori (di almeno 2,5 punti percentuali) si sono verificati in Lussemburgo, Colombia e Turchia, mentre i cali maggiori (di almeno 3,0 punti) sono stati osservati in Israele, Corea e Cile. La pressione fiscale più bassa è quella del Messico, al 17,7%, contro la più alta della Francia, al 43,8%.