Morde la crisi delle case popolari in Italia: sono 650mila le famiglie in attesa di un alloggio pubblico, mentre un terzo di quelle in affitto spende per l'abitazione il 40% del proprio reddito. Questi alcuni dati illustrati dall'Ance al convegno: 'La città è per tutti', evento inaugurale di 'Città in scena', seconda edizione del Festival della rigenerazione urbana, promosso dalla stessa Associazione nazionale costruttori edili, la quale fa anche notare che più di 21 milioni di persone vivono nelle città metropolitane e oltre 2 milioni di famiglie vogliono cambiare casa.
"Stiamo portando avanti una proposta sull'abitare che è solo uno dei tasselli della rigenerazione urbana. È qui che ci giochiamo il futuro del Paese", avverte la presidente Ance, Federica Brancaccio. "Chiediamo al governo di dare finalmente avvio a un piano complessivo per le città. Le proposte ci sono, è arrivato il momento di metterle in pratica," sottolinea. Ance suggerisce quindi di agire su quattro leve: urbanistica, una nuova sinergia tra pubblico e privato, leva finanziaria-fiscale e una nuova governance statale con fondi stabili. Per quanto riguarda l'aspetto urbanistico, servono procedure "accelerate e semplificate" e poi la "valorizzazione e dismissione di immobili pubblici favorendo la partnership pubblico-privato".
Il modello di intervento pubblico-privato serve "per garantire un'offerta abitativa più ampia", sottolinea l'associazione. Sul lato finanziario occorre il coinvolgimento di investitori istituzionali, enti pubblici, enti benefici, risparmio di prossimità e fondi d'investimento pazienti, attraverso "meccanismo della garanzia pubblica". Dal punto di vista fiscale servono "incentivi" per ridurre i costi di produzione e vendita e rendere la casa accessibile. All'appello dell'Ance rispondono per il governo il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e il sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante.
Tajani sottolinea che per fare rigenerazione urbana "è fondamentale coinvolgere gli investitori privati" e che il governo con le sue politiche urbanistiche punta a "valorizzare il patrimonio immobiliare". Ma il vicepremier fa anche presente "che il nostro alto debito e i limiti di bilancio ci obbligano ad una particolare oculatezza nella gestione della spesa pubblica".
Tuttavia "pur in questo contesto non semplice, abbiamo confermato il bonus casa al 50% per le ristrutturazioni della casa", ricorda Tajani, ribadendo che "per noi la casa viene prima di tutto in quanto rappresenta il bene rifugio e il risparmio delle famiglie italiane". Ferrante aggiunge che l'obiettivo è arrivare ad "una revisione più ampia del testo unitario delle costruzioni" su cui, come Mit e come Governo, "stiamo già lavorando, con la prospettiva di ripartire da una legge-madre che tocchi tutti i settori strategici".
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