L'Ocse esprime cauto ottimismo sia sulla crescita mondiale sia su quella italiana, pur invitando alla massima cautela, viste le incognite legate ai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente e i muri del protezionismo che potrebbero frenare gli scambi globali dopo l'elezione di Donald Trump negli Stati Uniti.
Nel giorno della presentazione a Parigi dell'Oecd Economic Outlook 2024, l'organismo per lo sviluppo e la cooperazione economica internazionale plaude alla performance ritenuta ''robusta'" dell'economia, con un Pil mondiale previsto al +3,3% per il 2025 e per il 2026. Quanto al G20, la crescita resterà stabile al 3,3% nel 2024 e nel 2025, per poi contrarsi lievemente, al 3,2%, nel 2026. Nella zona dell'euro, l'Ocse prevede un Pil allo 0,8% nell'anno in corso, che poi salirà all'1,3% nel 2025 e all'1,5% nel 2026. Malgrado stime riviste al ribasso rispetto alle previsioni intermedie di settembre, l'Ocse si vuole positiva per l'Italia. "In Italia dovrebbe esserci una crescita dell'1% l'anno prossimo e dell'1,2% l'anno successivo", ha dichiarato il capoeconomista, Alvaro Pereira, aggiungendo che nella Penisola le cose stanno andando ''piuttosto bene in diversi settori, in particolare il turismo. Ci sono investimenti importanti realizzati grazie al fondo di resilienza e credo che questo aiuterà".
Per lui, anche "i consumi dovrebbero ripartire e pensiamo che l'Italia continuerà a beneficiare di una crescita in aumento nei prossimi anni". Nel bollettino Ocse, il Pil dell'Italia viene stimato allo 0,9% nel 2025 e all'1,2% nel 2026, in lieve calo rispetto alle prospettive di due mesi fa, quando le percentuali erano rispettivamente dello 0,8% e dell'1,1%. Taglio più drastico per le altre due principali economie della zona euro. Francia e Germania dovrebbero registrare rispettivamente un Pil a +0,9% e a +0,7% il prossimo anno, in frenata di 0,3 punti rispetto alle stime di fine estate. Questo non impedirà alla crescita globale di raggiungere il 3,3% nel 2025, in aumento di 0,1 punti, grazie soprattutto all'impulso del Pil Usa al +2,4%.
La fotografia scattata oggi dall'Ocse nasconde "differenze molto nette tra regioni e Paesi ed è accompagnata da importanti rischi di divergenza al ribasso e notevoli incertezze", avverte l'organismo parigino, evocando, in particolare, "rischi legati all'intensificazione delle tensioni commerciali e del protezionismo, ad una possibile escalation dei conflitti geopolitici (con pericolose conseguenze sul prezzo dell'energia) e alle difficoltà legate alle politiche di bilancio". Senza mai citare il presidente Usa, Donald Trump - atteso nei prossimi giorni proprio a Parigi per l'inaugurazione di Notre-Dame - l'Ocse allerta, in particolare, sul "rischio maggiore" rappresentato da un possibile ritorno del protezionismo tra i Paesi sviluppati. "Una guerra commerciale non sarebbe nell'interesse di nessuno", sottolinea il segretario generale dell'Ocse, Mathias Corman, precisando che l'Outlook 2024 non tiene conto degli annunci elettorali del futuro inquilino della Casa Bianca, fatta eccezione per l'ipotesi di nuovi tagli fiscali.Quanto alla Francia in crisi, Cormann ha detto di non nutrire alcun dubbio sul fatto che i "processi democratici permetteranno di trovare una soluzione". "Spetta al Paese risolvere le proprie difficoltà e ho piena fiducia nella Francia che è una democrazia forte e resiliente", ha sottolineato il capo dell'Ocse, mentre il suo braccio destro, Alvaro Pereira ha fatto riferimento, più in particolare, alla disciplina di bilancio. Governo Barnier o meno, "rimanere su una buona traiettoria di risanamento dei conti pubblici è essenziale", è stato il monito lanciato dall'Ocse alle autorità di Parigi.
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