Economia

Salvini all'attacco sugli scioperi: 'Cambiare le regole'

Intesa sul contratto del tpl, ma si fermano Uber e ncc

Redazione Ansa

Intesa raggiunta per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro nel trasporto locale. "Grande soddisfazione" da parte del ministro Matteo Salvini che però poche ore dopo dalla Brianza annuncia di voler rimettere mano alle regole sullo sciopero. Il rinnovo del ccnl prevede un aumento salariale medio, a fine triennio, del 13% che compenserà la perdita dell'inflazione.

L'aumento complessivo dal 2024 al 2026 sarà in media di 200 euro lorde divise in due tranche a marzo 2025 e agosto 2026, nella busta paga di febbraio sarà corrisposta l'una tantum per gli arretrati da 500 euro lordi. "Al termine di un confronto serrato con i sindacati e le parti datoriali, è stato trovato un accordo che inciderà su oltre 110.000 operatori del settore" ha fatto sapere il ministero dei trasporti. "Grande soddisfazione" da parte del ministro Matteo Salvini che riesce così a chiudere positivamente un fronte caldo, in vista delle feste natalizie.

Ma, firmata l'intesa, il titolare del dicastero di Porta Pia, dalla Brianza, riaccende le polveri e si dice pronto a rimettere mano alle "regole sugli scioperi" perché "da quando si è insediato questo governo siamo arrivati a mille scioperi".

A spingere le dichiarazioni del ministro, è lo sciopero generale proclamato per venerdì 13 dicembre dai sindacati di base. Sciopero che Salvini con un' ordinanza ha ridotto a 4 ore. Il sindacato Usb resiste e, sciopererà per 24 ore perché l'ordinanza è "illegittima". Ma si rischiano multe salate. La semi-precettazione sarà infatti rispettata nelle Fs che prevedono l'astensione dal lavoro nella fascia oraria dalle 9 alle 13.

"Il diritto allo sciopero è di tutti, è in Costituzione - si è sfogato Salvini in Brianza durante un sopralluogo a un cantiere sulla superstrada del lago di Como - ma sarà opportuno rivedere la normativa". "Lo porterò sul tavolo della maggioranza" dice. E ottiene a breve giro l'appoggio del ministro della Pubblica Amministrazione in quota Forza Italia Paolo Zangrillo, che in diretta Sky Tg24 si dice "d'accordo con Salvini. Occorre bilanciare i diritti". Intanto domani e dopodomani in 12 città tornano in agitazione anche gli Ncc, ai quali, questa volta si associa la multinazionale americana Uber. Ai Noleggiatori d'auto con conducente e alla piattaforma non piacciono i decreti Salvini che, a loro dire, imporrebbero "norme medioevali".

 "Le norme sullo sciopero sono già codificate e condivise: non si possono cancellare con un atto unilaterale da parte di un ministro o di un governo. Una cosa è criticare l'uso rituale e compulsivo, un fatto che danneggia soprattutto il sindacato, ben altra cosa è mettere in discussione la disciplina che ne regola l'esercizio", commenta il lader della Cisl, Luigi Sbarra. "Si rischia di comprimere un principio intangibile sancito dalla Costituzione e di regalare un assist a chi vorrebbe radicalizzare ulteriormente il clima sociale. Per coniugare il diritto allo sciopero e quello dei cittadini ad avere servizi essenziali la legge c'è. Va applicata". 

C'è anche il capitolo Uber: nei giorni scorsi a difesa dei suoi interessi era sces in campo anche l'amministrazione americana che aveva fatto passi precisi presso il ministero dei Trasporti. E dal Mit oggi, una fonte lascia trapelare il "vivo rammarico" per "la scelta della multinazionale Uber". I decreti "attesi da sei anni" ribadisce il Mit hanno l''obiettivo di "contrastare l'abusivismo e le irregolarità nello svolgimento dei servizi di trasporto pubblico non di linea" obiettivi che "dovrebbero essere una finalità comune".

Tornando alla notizia positiva. Cioè l'intesa preliminare sul rinnovo del ccnl del trasporto locale, la Filt-Cgil sottolinea che questa volta: "grazie all'imponente mobilitazione dell'8 novembre, a differenza degli anni passati, il ccnl del tpl è stato rinnovato nel primo anno di scadenza". Oltre agli aumenti già citati sono previsti un integrativo pari a 40 euro mensili in caso di definizione di accordi aziendali legati al miglioramento della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro oppure, in assenza di accordo, di 20 euro mensili, convertibili in 2 giornate di permesso retributivo.

 


   

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