Approvato nell'Aula del Senato, con 81 sì, 47 no e un astenuto, il disegno di legge Lavoro collegato alla Manovra. Il provvedimento diventa così definitivo visto che aveva già ottenuto il via libera dalla Camera lo scorso 9 ottobre. Il ddl, frutto di uno stralcio del Collegato Lavoro, punta a semplificare numerosi adempimenti burocratici e a migliorare le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, ponendo particolare attenzione alla flessibilità delle prestazioni salariali e alla tutela dei diritti dei lavoratori e dei liberi professionisti.
Durante l'esame in Commissione e in Aula sono stati respinti tutti gli emendamenti.
"E' il completamento di un anno di lavoro, che si accompagna ad una serie di interventi fatti, all'insegna della semplificazione e della stabilità del lavoro, non certamente di aumento della precarietà". Così la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, sul disegno di legge lavoro, approvato definitivamente, replicando anche "a chi parla di ripristino delle dimissioni in bianco: non c'è nulla di tutto questo". "Sosteniamo il lavoro sicuro e di qualità. Oggi crescono i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, non crescono quelli a termine", rimarca la ministra. "Sono contenta di aver concluso questo percorso".
Contrarie Cgil e Uil.
"Il governo e la maggioranza parlamentare, con il voto definitivo al cosiddetto collegato Lavoro, hanno deciso scientemente di peggiorare le condizioni di milioni di lavoratrici e lavoratori". Lo afferma, in una nota, la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli. "Un'operazione decisa ignorando le richieste di chi rappresenta i lavoratori, negando, gravemente, qualsiasi forma di dialogo sociale. Anche nel passaggio al Senato si è scelto di non confrontarsi sulle proposte e gli emendamenti, di non incontrare le organizzazioni sindacali, di non svolgere dibattito".
"È incredibile l'iter di questo Collegato lavoro, sul quale abbiamo già espresso forte contrarietà in ogni sede possibile: dalle aule delle audizioni parlamentari alle piazze, con presidi e manifestazioni". È quanto dichiara la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese. "Il governo è andato avanti dritto per la sua strada, senza alcun segno di apertura alle tante richieste di modifica avanzate dalle opposizioni. Per noi - sottolinea Veronese - questo disegno di legge non ha proprio alcuna ragion d'essere: è totalmente sbilanciato a favore delle imprese e precarizza ulteriormente il nostro mercato del lavoro, dove la precarietà già regna sovrana. Gli stessi dati Inps certificano che la stragrande maggioranza dei nuovi contratti attivati sono temporanei. Per la precisione, sono oltre l'80% del totale".