Nel 2023 il reddito disponibile delle famiglie per abitante del Mezzogiorno si attesta a 17,1mila euro annui e si conferma il più basso del Paese: la distanza da quello del Centro-Nord, pari a 25mila euro, è superiore al 30%. Lo si legge nel Report Istat sui conti economici territoriali.
Nell'anno però il Pil in volume è aumentato dell'1,5% nel Mezzogiorno, dello 0,7% nel Nord-ovest, dello 0,4% nel Nord-est e dello 0,3% nel Centro (+0,7% a livello nazionale). Il Nord-Ovest resta al primo posto nella graduatoria del Pil pro-capite, con un valore in termini nominali di 44,7mila euro mentre nel Mezzogiorno il livello risulta leggermente inferiore a 24mila euro.
Nel 2023 le famiglie italiane hanno registrato un aumento del reddito disponibile ma inferiore all'inflazione. Il reddito disponibile pro capite - secondo i conti economici territoriali dell'Istat - è cresciuto a livello nazionale del 4,9% con il Nord Ovest cresciuto del 5,7%, il Nord Est del 5,1%, il Centro del 3,9% e il Sud del 4,7%. Nell'anno i prezzi sono cresciuta in media del 5,7%.
La crescita dell'inflazione ha vanificato l'aumento della ricchezza netta delle famiglie italiane nel 2023 grazie al buona andamento dei mercati finanziari. Secondo i calcoli di Banca d'Italia e Istat alla fine del 2023 la ricchezza netta delle famiglie italiane è stata pari a 11.286 miliardi di euro. Rispetto al 2022 è aumentata del 4,5% a prezzi correnti, collocandosi sui livelli più elevati dal 2005, primo anno a partire dal quale sono disponibili i dati. "Tuttavia, valutata a prezzi costanti, la ricchezza netta è ancora inferiore a quella del 2021 di oltre 7 punti percentuali a causa della forte inflazione osservata nel 2022".
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