(ANSA) - ROMA, 04 MAR - "Un conto economico in chiaro scuro
quello che l'intelligenza artificiale si appresta a presentare
al nostro Paese. Da qui al 2035 l'Ia porterà una crescita del
Pil fino a 38 miliardi, pari al +1,8%, ma 6 milioni di
lavoratori sono a rischio sostituzione, mentre 9 milioni
potrebbero vedere l'Ia integrarsi con le loro mansioni.
Secondo il focus il grado di esposizione alla sostituzione o
complementarità cresce con l'aumentare del livello di
istruzione, come dimostra il dato secondo cui nella classe dei
lavoratori a basso rischio il 64% non raggiunge il grado
superiore di istruzione e solo il 3% possiede una laurea. Per
quanto riguarda le professioni ad alta esposizione di
sostituzione, la maggior parte dei lavoratori (54%) hanno
un'istruzione superiore e il 33% un diploma di laurea.
Le donne risultano più esposte rispetto agli uomini:
rappresentano, infatti, il 54% dei lavoratori ad alta
esposizione di sostituzione e il 57% di quelli ad alta
complementarità.
Il gap non è solo di genere ma anche nel confronto tra i
sistemi imprenditoriali dei paesi europei. Nel 2024, solo l'8,2%
delle imprese italiane utilizza l'Ia, contro il 19,7% della
Germania e la media Ue del 13,5%. Il divario è particolarmente
evidente nei settori del commercio e della manifattura, dove
l'Italia registra tassi di adozione inferiori alla media
europea. (ANSA).
Confcooperative,con IA Pil 2035 +1,8% ma -6 milioni di posti
Gardini, 'persone siano al centro del modello di svilupppo'
