(ANSA) - MILANO, 25 MAR - Pirelli, il cui socio di
maggioranza relativa è cinese,
rientra fra le società impattate dai dazi americani e
soprattutto dalla nuova normativa Usa, entrata in vigore
settimana scorsa, che colpisce il comparto auto vietando la
vendita o l'importazione di veicoli connessi che utilizzano
hardware o software di aziende legate alla Cina o alla Russia.
Domani il cda (in agenda per l'approvazione del bilancio
2024) porterà il tema sul tavolo.
Per il gruppo milanese sarebbero infatti a rischio i piani di
sviluppo sul mercato Usa del duo hardware e software Cybertyre
che consente il dialogo fra gli pneumatici e i sistemi di
controllo dell'auto. Per ora, va però sottolineato, si tratta di
un business che vale poco meno dell'1% per il gruppo milanese e,
prudenzialmente, non è neppure considerato nei target del piano
industriale Da Pirelli, contattati dall'ANSA già il 19 marzo a
ridosso dell'introduzione della nuova normativa, non entrano nel
merito della questione, limitandosi ad affermare che "la società
si adeguerà alle leggi come ha fatto e fa in ogni Paese in cui
opera". (ANSA).
Pirelli porta in cda il nodo Cina tra governance e rimpasto soci
Al lavoro per neutralizzare dazi e rischi su sviluppo in Usa