Economia

Il G20 spaccato sull'Ucraina, non c'è il comunicato finale

Panetta, crescita non soddisfa. Giorgetti, tagliare tassi

Redazione Ansa

Il G20 economico di San Paolo si è concluso senza comunicato finale, per la mancanza di un'intesa sulla formulazione del testo sulla condanna della Russia per l'aggressione all'Ucraina. E' prevista invece una dichiarazione della presidenza brasiliana sui temi economici. Parlando dell'argomento il ministro delle Finanze brasiliano, Fernando Haddad, a conclusione dei lavori, ha spiegato genericamente che "l'impasse" si è creata sui "conflitti geopolitici in corso". Già nelle ore passate erano emerse tensioni nel negoziato sul punto della condanna della Russia per l'aggressione all'Ucraina, su cui non si è trovata l'unanimità, necessaria per l'approvazione del testo. Un episodio che ha messo ancora una volta in risalto quanto al G20 sia sempre più difficile trovare "una formulazione chiara e netta sulla condanna di Mosca per l'Ucraina", ha evidenziato il responsabile dell'Economia e Finanza, Giancarlo Giorgetti, che ha partecipato alle riunioni col governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta. Ad insistere sul punto, era stato in particolare, il ministro delle finanze tedesco, Christian Lindner. Haddad ha tuttavia evidenziato che nella due giorni di lavori, c'è stato grande consenso sui temi economici, dicendo di attendersi un'approvazione del pacchetto sulla tassazione delle multinazionali (pillar 1 e 2) nel 2024 e che sono state avviate le discussioni su un possibile 'pillar 3' per aggredire i patrimoni dei super ricchi. A tracciare una chiara fotografia della situazione economica è stato il governatore di Bankitalia. La complessiva resilienza dell'economia globale - ha osservato - nonostante gli shock degli ultimi anni "è superiore a quella che ci attendevamo", anche se il "picco di crescita mondiale" è "comunque insoddisfacente ed eterogeneo tra Paesi". E, nonostante l'inflazione stia "scendendo rapidamente, più rapidamente di quanto ci si aspettava solo qualche mese fa", l'eventuale decisione di allentare la politica monetaria "andrà assunta sulla base di una chiara evidenza di uno stabile sentiero di rientro della dinamica dei prezzi".

 

Giorgetti ha invece evidenziato che "i dati dell'Italia sono positivi e forse anche migliori di altri. La stretta di politica monetaria - ha affermato - aveva un chiaro obiettivo, di portare l'inflazione al target. Al target probabilmente non ci siamo ancora, ma in questo momento forse un allentamento sui tassi potrebbe contribuire ad una situazione di crescita economica che in giro per l'Europa langue. Dopo di che la politica monetaria è autonoma e indipendente, e questo è un auspicio con cui credo di interpretare tutta la classe politica non solo italiana". Parlando poi di privatizzazioni e debito pubblico, Giorgetti ha ricordato che il Mef ha "un piano". "Non è che la privatizzazione produca crescita di per sé, laddove non è necessario detenere delle quote o un certo ammontare di quote, lo Stato può anche svolgere il suo ruolo anche senza avere quel tipo di partecipazioni. Noi preferiamo usare il termine 'razionalizzazione' che in alcuni casi significa privatizzazione, ma in altri no. Se vedete quello che accadrà con la rete Netco, qualcuno potrebbe obiettare che non si tratta di una privatizzazione, ma la contrario forse di un'operazione inversa. Credo che nel 2024 il ragionamento che deve fare un governo non è quello che doveva fare negli anni Sessanta o negli anni Ottanta e quindi la presenza diretta della mano pubblica deve essere considerata rispetto alle esigenze. E questo è quanto stiamo facendo con grande prudenza e altrettanta decisione". "Quello che abbiamo in mente di fare, lo faremo anche nelle condizioni di prezzo che renderà di più per l'interesse pubblico. La privatizzazione di Ita è clamorosamente boccata - aggiunge - ma non per volontà del governo italiano. Per questo dovete chiedere ad altri, non a me".

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