Il presidente della Fondazione Crt Fabrizio Palenzona si è dimesso. Lo si apprende da fonti qualificate. Ieri si era dimesso il segretario generale Andrea Varese, sostituito ad interim da Annapaola Venezia.
Il braccio di ferro tra Palenzona e gli organi di vertice della Fondazione Crt era ormai in corso da giorni e con il passare delle ore è sembrato evidente che fosse molto difficile ricomporre le profonde divergenze.
Al consiglio di amministrazione di ieri, lunedì 15 aprile, finito quasi a mezzanotte Palenzona si è collegato solo all'inizio e non ha assistito alle nomine delle partecipate. Già venerdì scorso, nel cda in cui è esploso lo scontro con la sfiducia al segretario generale Varese, Palenzona aveva interrotto due volte l'incontro. Le voci sulle sue dimissioni erano piuttosto insistenti dal momento che ormai era isolato nel consiglio di amministrazione che ha infatti deliberato sulle nomine in sua assenza. Anche nel consiglio di indirizzo venerdì scorso sono state effettuate nomine diverse dalle sue attese.
Il consiglio di amministrazione che è finito ieri quasi a mezzanotte, dopo avere nominato segretaria generale ad interim Annapaola Venezia, vice di Andrea Varese, ha anche varato con voto unanime le nomine delle partecipate. Non c'è ancora nessuna comunicazione ufficiale, ma il quadro è chiaro. Davide Canavesio sarà il presidente e amministratore delegato delle Ogr, Caterina Bima la vicepresidente. Lo stesso Canavesio sarà vicepresidente di Equiter, mentre Antonello Monti presiederà Ream con vice sempre Bima e Canavesio.
Varese, ex manager di Unicredit, ha preso atto della sfiducia di quattro consiglieri su sette (Canavesio, Bima, Monti e Di Mascio).
"Ho sempre onorato e servito la Fondazione Crt per quasi 30 anni pur non avendo negli ultimi 25 rivestito ruoli istituzionali. Posso affermare che tutti gli investimenti strategici che hanno fatto della Fondazione la terza più importante a livello nazionale portano la mia impronta e quella di chi con me ha ridato a partire dal 1995 equilibrio territoriale alla fondazione". Lo scrive Fabrizio Palenzona nella lettera in cui annuncia le dimissioni. Parla di "patti occulti tali da creare una fondazione nella fondazione e alterare le dinamiche di funzionamento degli organi sociali" e dice che le dimissioni sono "l'unica scelta" possibile.
"Taluni componenti degli organi sociali hanno cercato di piegare a logiche spartitorie la gestione dell'ente". Lo scrive Fabrizio Palenzona nella lettera in cui annuncia le dimissioni da presidente della Fondazione Crt e dice di avere agito "sempre per la legalità".
"Chi è chiamato ad amministrare - scrive Palenzona nella lettera - deve avere ben chiaro che, entrando a far parte degli organi sociali, si assume un vincolo fiduciario nei confronti degli stakeholder attuali e futuri nella gestione del patrimonio della fondazione secondo linee guida coerenti con lo sviluppo durevole della missione della fondazione, ma anche un obbligo morale ad agire per il solo ed esclusivo bene della propria comunità e del proprio paese.
Se chi è chiamato ad amministrare una fondazione non ha queste profonde radicate convinzioni e non è disposto a comportarsi in coerenza con questi principi e valori morali non c'è futuro per le fondazioni bancarie che rischieranno sempre più di essere o di apparire come luoghi autoreferenziali nei quali i comportamenti individuali sono sottratti a ogni forma di controllo".
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