(ANSA) - GENOVA, 30 DIC - Le prospettive fanno
inevitabilmente i conti con il quadro internazionale, ma di
sicuro per i porti italiani "è indispensabile semplificare le
procedure, investire in servizi tempestivi ed economici per la
merce. Solo così potremo contrastare i porti del Nord Europa che
stanno scippando volumi importanti di contenitori".
Il 2024 ha visto il protrarsi dei conflitti fra Russia e
Ucraina e in Medio Oriente, e ora c'è da capire se Trump lancerà
davvero la guerra dei dazi e come si muoverà l'Unione europea.
Uno scenario in cui la logistica è direttamente coinvolta visto
che "Il mondo sta cercando strade alternative alle tradizionali
vie di accesso ai mercati, ai paesi dove i beni vengono venduti
o prodotti e lo sta facendo studiando soluzioni flessibili e più
economiche".
Per quanto riguarda i porti italiani chiuderanno il 2024 con
volumi sostanzialmente stabili rispetto agli anni passati. Il
sistema portuale Genova, Savona, Vado ligure con 2 milioni e 800
mila teu contro i 2 milioni e 740 mila del 2023, con Genova che
passa da 2.394.000 a 2.450.000 teu. "Evidentemente il nostro
Paese sta sbagliando qualcosa nella strategia di posizionamento
rispetto alle grandi direttrici mercantili internazionali -
commenta Botta -. Sicuramente c'è un aspetto economico da
considerare: le tasche degli italiani non sono piene, si è
attenti a come si spendono i soldi e, dunque, i consumi sono
stabili. Ma ci sono anche altri aspetti da valutare soprattutto
alla luce degli investimenti in infrastrutture che si stanno
mettendo a terra". (ANSA).
Porti, Botta (Spediporto) 'più infrastrutture e meno burocrazia'
Il bilancio e gli auspici per il 2025