Economia

>>>ANSA/Febbre da cripto, gli italiani ne hanno 2,7 miliardi

I dati Oam, crescono gli operatori. La lente della vigilanza

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 LUG - Sempre più criptovalute nei portafogli dei clienti italiani per un valore che è salito oramai, a fine marzo, a 2,7 miliardi mentre diversi operatori sono in fila per entrare nel mercato italiano. I dati diffusi dall'Oam si riferiscono peraltro solo a quelli detenuti negli operatori virtuali registrati, come prevede la normativa del nostro paese. Un aumento dell'85% rispetto al 2023 e che, non a caso, da diversi mesi ha indotto la vigilanza della Banca d'Italia e a Consob ad alzare la propria attenzione sul fenomeno. Non a caso il governatore Fabio Panetta ha dedicato 3 delle 16 pagine del suo discorso all'assemblea Abi al fenomeno chiamando in causa anche le banche alla propria poarte di responsabilità. In caso di turbolenze gravi dei mercati cui le cripoto sono peraltro soggette i contraccolpi, anche reputazionali, sugli intermediari sarebbero infatti inevitabili. C'è poi il tema riciclaggio e contrasto al terrorsimo, due aree che sempre più ricorrono alle cripto. Malgrado gli alti e bassi però le cripto attraggono i clienti italiani che chiedono spesso anche alle proprie banche di inserirli nei loro portafogli. Si tratta di attivi molto diversificati fra loro ma che, come nel caso dei Bitcoin o degli Ethereum, non hanno le caratteristiche di una moneta. In alcune cripto sono scambiate in circuiti opachi e piattaforme prive di controlli. Il regolamento Micar della Ue metterà un po' d'ordine ma appunto l'attenzione della vigilanza è crescente. A ogni modo come si ricava dai dati dell'Oam sale il numero di clienti che le detiene (+13% a 1,3 milioni) e degli operatori iscritti (+9%). L'Oam segnala anche una crescita delle operazioni di conversione da valuta legale a virtuale e viceversa e del numero di clienti che le effettua. La tipologia della clientela appare consolidata "in linea dunque con le precedenti analisi, con i giovani più interessati alle criptovalute ma con valori detenuti minimi, mentre i portafogli più consistenti riguardano la fascia di età tra i 40 e i 60 anni". In particolare dai dati al 31 marzo emerge che la maggior parte dei clienti nella forma di persone fisiche è compresa tra i 18 e i 29 anni (36%) e tra i 30 e i 39 anni (28%). Seguono le fasce d'età 40-49 anni (18%) e 50-59 anni (12%). Le fasce d'età superiori, 60-69 anni e oltre i 70 anni, rappresentano rispettivamente il 4% e l'1% del totale. Per quanto riguarda la distribuzione geografica dei clienti nella forma di persone giuridiche, la maggior parte si trova nel Nord Italia (49%) e all'Estero (31%), mentre il Centro e il Sud rappresentano quote minori, rispettivamente l'11% e l'8%. "Sembrerebbe quindi che le attività degli Exchange siano più concentrate nelle regioni economicamente più sviluppate e con maggiore apertura internazionale", rileva l'Oam. (ANSA). Leggi l'articolo completo su ANSA.it