Economia

Consob, in 2 anni raddoppiati gli italiani con criptovalute (2)

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 30 LUG - Secondo il rapporto Consob, i social media battono i giornali della carta stampata e del web e si collocano al terzo posto, dopo Internet e Tv, nella graduatoria delle fonti di informazione più usate dalle famiglie italiane per orientarsi nelle scelte di investimento. Oltre che tra giovani e donne, la tendenza al ricorso ai social è più accentuata tra chi ha minori conoscenze di base in campo finanziario e minori disponibilità da investire. Ma il fenomeno aumenta l'esposizione al rischio di cadere nella trappola delle frodi finanziarie o di prendere decisioni di investimento non consapevoli. Dall'indagine - condotta nel primo trimestre di quest'anno su un campione di oltre 2.000 investitori - risulta che Internet è di gran lunga il canale più usato per la ricerca di informazioni finalizzate a prendere una decisione di investimento (dal 67%). Al secondo posto la televisione (43%), poi i social media con il 36% (sostanzialmente a pari livello con i siti o le app degli intermediari finanziari). Carta stampata e testate on-line sono usate dal 34% degli interpellati, percentuale che scende al 33% per i siti delle istituzioni. I social media come fonte d'informazione oltre che per giovani e donne sono rilevanti per il 34% degli uomini, per i nuclei familiari che gestiscono somme inferiori ai 50.000 euro (41% a fronte di un 33% di chi ha disponibilità più elevate) e per chi ha un basso livello di educazione finanziaria (55% contro 33%). Tuttavia, una volta raccolte le informazioni nella prima fase di orientamento, quando si arriva alla decisione finale su come investire i propri soldi, la percentuale di intervistati che si lascia guidare dalle indicazioni trovate sui social scende al 3%. Lo studio mette in luce, inoltre, che il decisore finanziario è di regola il membro della famiglia che percepisce il reddito più alto ed è anche il principale responsabile della gestione delle finanze. Nel 78% dei casi è un uomo di età media di 51 anni. Si conferma, dunque, il consolidato divario di genere che caratterizza il contesto italiano con riferimento non solo ad aspetti retributivi ma anche sociali e culturali. L'obiettivo prioritario nelle scelte di investimento è la protezione del capitale (81%) a fronte di un 55% di intervistati che si prefigge, invece, la crescita del capitale. (ANSA). Leggi l'articolo completo su ANSA.it