(ANSA) - ROMA, 15 SET - Nel primo semestre 2022 - scrive
l'Inps - i flussi nel mercato del lavoro (assunzioni,
trasformazioni, cessazioni) hanno completato la ripresa dei
livelli pre-pandemici, compromessi nel biennio 2020-2021
dall'emergenza sanitaria con le connesse chiusure e restrizioni,
segnalando anzi incrementi rispetto al 2018-2019 sia nelle
assunzioni e nelle trasformazioni come pure nelle cessazioni.
Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nei
primi sei mesi del 2022 sono state 4.
La dinamica delle assunzioni nel secondo trimestre 2022 è
stata pressoché in linea in tutte le classi di dimensione
aziendale: fino a 15 dipendenti +13%, da 16 a 99 dipendenti
+17%, 100 e oltre dipendenti +14%. Per quanto riguarda le
tipologie orarie il confronto tra il secondo trimestre del 2022
e quello corrispondente del 2021 registra un aumento consistente
per il part time verticale (+22%) mentre risulta in flessione il
part time misto (-2%).
Le trasformazioni da tempo determinato nel primo semestre
2022 sono risultate 377.000, in aumento rispetto allo stesso
periodo del 2021 (+74%). Le cessazioni nei primi sei mesi del
2022 sono state 3.322.373, in aumento rispetto allo stesso
periodo dell'anno precedente (+36%) per tutte le tipologie
contrattuali: contratti stagionali (+64%), contratti
intermittenti (+57%), contratti in apprendistato (+34%),
contratti a tempo determinato (+33%), contratti a tempo
indeterminato e contratti in somministrazione (+31%). La
variazione netta dei rapporti di lavoro nel complesso è stata
positiva per 946.806 contratti con 195.873 contratti a termine
in più tra assunzioni e cessazioni.
Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra i
flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi che
identifica la variazione tendenziale su base annua delle
posizioni di lavoro (differenza tra le posizioni di lavoro in
essere alla fine del mese di giugno rispetto al valore analogo
alla medesima data dell'anno precedente) a giugno 2022 è pari a
682.000 posizioni di lavoro. In particolare, per il tempo
indeterminato la variazione positiva risulta pari a 247.000
unità mentre per l'insieme delle altre tipologie contrattuali la
variazione complessiva è pari a 436.000 unità, con un ruolo
rilevante dei rapporti a termine. (ANSA).