(ANSA) - ROMA, 29 SET - Le imprese cooperative che
operano nel settore dei servizi chiedono di rivedere i prezzi
dei contratti perché i rincari di energia e materie prime non
sono più sostenibili. A rischio - si legge in una nota di
Legacoop Produzione e servizi- "non c'è solo la tenuta del
sistema imprenditoriale, ma servizi per la collettività che non
possono essere sospesi, nonostante la perdita di marginalità per
le imprese, in quanto essenziali, quali mense e servizi di
pulizia e sanificazione in scuole, ospedali ed enti pubblici,
così come le attività di raccolta e gestione dei rifiuti".
Alle problematiche economiche si aggiunge, per le imprese,
sottolinea la nota, anche "la difficoltà nel reperire personale,
correlata al livello di reddito dei lavoratori nei servizi e a
una trasformazione in atto nel mondo del lavoro che invoca
maggiori tutele, buona flessibilità e strumenti di welfare
aziendale per migliorare la qualità di vita dei lavoratori".
"ll nostro sistema d'imprese dei servizi - sottolinea Andrea
Laguardia, Responsabile dei Settori Multiservizi, Ristorazione,
Servizi Ambientali di Legacoop Produzione e Servizi - opera per
lo più con bandi pubblici, fornendo al Paese servizi essenziali;
non è sufficiente la contrattazione tra le parti per definire e
sostenere gli aumenti salariali, senza il coinvolgimento su più
livelli della pubblica amministrazione, della politica e delle
scelte di governo sulle politiche di spesa pubblica e
soprattutto senza un'idea definita e coerente di rapporto tra
pubblico e privato".
Ai Settori Multiservizi, Ristorazione e Servizi Ambientali
di Legacoop Produzione e Servizi aderiscono 300 tra cooperative
e consorzi, con un volume di affari di oltre 4.5 miliardi nel
2021 e una forza lavoro pari a 80mila addetti di cui il 47,5%
soci. (ANSA).