(ANSA) - ROMA, 27 GIU - "Il problema demografico in Italia
non è quantitativo ma qualitativo ed è legato al calo della
natalità in combinazione con l'aumento della speranza di vita.
In trent'anni, dal 2020 al 2050 la popolazione anziana aumenterà
di 12 punti, e passerà dal 12 al 35 per cento, mentre la
popolazione in età lavorativa diminuirà di 10 punti".
Nei prossimi 30 anni la popolazione in età lavorativa
diminuirà di 9 milioni, mentre in assoluto nel 2050 la
popolazione italiana scenderà a 54,2 milioni di persone. "Negli
anni sessanta - ha ricordato Sabbadini - (in pieno baby boom)
eravamo sopra il milione di nuovi nati, oggi siamo sotto i
400.000. Un livello che l'Italia aveva nel 1.500 quando però la
popolazione compressiva era tre quarti dell'attuale".
"Il problema è grave e non si risolve con le campagne, ma
servono misure a sostegno dei giovani e che diano fiducia ai
giovani" ha detto Sabbadini (ANSA).
Sabbadini (Istat), 'problema demografico non è quantitativo'
'Ma qualitativo. I vecchi nel 2050 raggiungeranno il 35%'