Economia

Bonomi: 'L'emergenza caldo come il Covid, servono smart working e cig'

Il presidente di Confindustria: "Necessario un protocollo d'intesa". L'inflazione alla fine dell'anno "scenderà tra il 3 e il 4% e non sarà merito della Bce"

Carlo Bonomi

Redazione Ansa

"Serve un protocollo per cassa integrazione e smart working per i lavoratori, come durante il Covid-19". Così il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ospite a Start, su Sky TG24, parlando del tema della tutela dei lavoratori in queste giornate di caldo estremo. "Pensare di dover mettere a rischio la propria vita perché si va al lavoro è qualche cosa che devi fa riflettere tutti, non è un tema solo delle associazioni datoriali, è un tema dei sindacati ed è un tema del governo", dichiara il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervistato a SkyTg24 Start. Il presidente di Confindustria spiega che il protocollo da raggiungere con i sindacati, sul modello di quello per il Covid, dovrebbe consentire "delle soluzioni straordinarie in questo periodo che possano coprire tutta la platea dei lavoratori". Oltre alla cassa integrazione per i lavori più impattati dalle ondate di calore, si sta parlando - sottolinea - "anche di smart working, quindi allargare di nuovo la possibilità di ricorrere a questa tipologia di lavoro, in modo da consentire ai lavoratori di non spostarsi e rimanere proprio le proprie abitazioni ".

"Alla fine dell'anno inflazione scenderà tra il 3 e il 4%". Così il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ospite a Start, su Sky TG24 "Veniamo da un decennio di tassi negativi. Era inevitabile che la situazione cambiasse", spiega Bonomi. "Ma non ci convince questa politica dei tassi, soprattutto quella degli annunci sui tassi: spaventa i mercati. Avevamo stimato che l'inflazione alla fine di quest'anno sarebbe stata tra il 5 e il 6%. Ora abbiamo rivisto le stime, potrebbe essere tra il 3 e il 4%. Ma non è merito delle politiche della Bce, la storia insegna che l'inflazione non si abbassa alzando i tassi", dice Bonomi.
   

"Il Pnrr non va nella giusta direzione, lo abbiamo sempre sostenuto", ha affermato il presidente i Confindustria.

 

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