Economia

Coldiretti, raccolta a rischio se si ferma il lavoro con la cig

Quasi tutti i datori stanno rimodulando l'orario. Milioni di euro di danni al Nord per la grandine

Un campo di grano

Redazione Ansa

 "Oggi abbiamo la necessità di avere i lavoratori a pieno regime perché abbiamo il massimo della produzione e della raccolta, in questo momento. La cassa integrazione significa fermare le macchine, fermare l'attività, fermare la raccolta". Lo afferma il responsabile lavoro della Coldiretti, Romano Magrini, a Menabò su Radio 1, proponendo come soluzione alternativa per il caldo rimodulare l'orario di lavoro e quindi anticipare alle 5 l'inizio dell'attività, fermarla nelle ore più calde e riprenderla dalle 18. "E' una cosa che stanno facendo ormai quasi tutti i datori di lavoro", spiega Magrini. 

Intanto l'altra faccia del gran caldo sono gli eventi estremi come pioggia e grandine. La grandine con tempeste di vento ha colpito a macchia di leopardo la Lombardia con i chicchi di ghiaccio che hanno distrutto campi di mais, soia, pomodoro pronto per la raccolta, angurie, meloni, zucche ma anche i pascoli della Val Brembana, con milioni di euro di danni. E' quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell'ondata di maltempo che ha interessato la Lombardia, da Milano a Mantova fino a Bergamo con eventi estremi violenti ed improvvisi che hanno abbattuto alberi, scoperchiato capannoni e colpito anche i tetti di case, oltre che stalle, serre e pannelli fotovoltaici delle cascine. "La grandine - sottolinea la Coldiretti - è l'evento climatico avverso più temuto dall'agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo che lo scorso anno hanno raggiunto la cifra record di oltre mezzo miliardo di euro solo nelle aziende assicurate", aggiunge Coldiretti sulla base dei dati Asnacodi.
   

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